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Matteo Salvini lo sfotte e Pierre Moscovici perde la testa: "Lettera di Babbo Natale? Ecco con chi parlo io"

di Giulio Bucchi domenica 25 novembre 2018

2' di lettura

"Adesso aspetto una lettera di Babbo Natale". Matteo Salvini commenta così la procedura d'infrazione della Commissione Ue e Pierre Mosocivici, socialista francese e commissario uscente agli Affari economici di Bruxelles non la prende bene: "L'opinione della Commissione è un passaggio importante di una procedura prevista dai trattati. Non mi sono messo il vestito rosso o la barba bianca e non sono Babbo Natale: sono il commissario agli Affari Economici e penso si debbano trattare queste questioni con rispetto reciproco, serietà e dignità. Non con disinvoltura e un'ironia che stride", spiega al Corriere della Sera. GUARDA IL VIDEO - "Se l'Europa vuole possiamo pure...". Borghi, la furia in diretta dopo la mazzata Quando gli fanno notare che la trattativa con l'Italia viene condotta attraverso il ministro dell'Economia Giovanni Tria, senza poteri effettivi, e non con i vicepremier Salvini e Luigi Di Maio, veri leader del governo, Moscovici strabuzza gli occhi: "Non possiamo pensare che il governo di un grande Paese del G7, la terza economia dell'area euro, e le istituzioni di questo Paese siano un Villaggio Potëmkin o di cartapesta. Le istituzioni vanno prese sul serio. Quando parlo al mio interlocutore Tria, o vengo ricevuto al Quirinale, parlo a persone che rappresentano istituzioni. Non possiamo mettere in dubbio la legittimità dei nostri interlocutori. Tocca poi a loro vedere con i loro colleghi come organizzare il dialogo". Il Commissario crede comunque ancora nel dialogo e per questo invita a "non sparare sul pianista", cioè Bruxelles. E ammette di aver pensato "ogni giorno" al fatto che M5s e Lega potrebbero utilizzare la bocciatura come arma in campagna elettorale per le prossime europee: "Ed è la ragione per cui l'atteggiamento della Commissione è prudente. Il nostro compito non è picchiare più forte o più in fretta per far muovere i mercati. Né prendere posizione nel dibattito italiano: non ho commenti sull'opportunità di fare un programma sulla povertà o sulle infrastrutture".

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