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Brambilla su La stampa: "Perché Salvini non può essere leader del centrodestra"

di Lucia Esposito domenica 15 giugno 2014

2' di lettura

Un editoriale su Matteo Salvini come possibile leader del centrodestra. Lo firma Michele Brambilla su La Stampa. Un'analisi feroce contro il segretario della Lega che - scrive Brambilla - "è l'unico a destra a poter dire di aver vinto" nonostante nessuno prima delle elezioni non gli  desse molto credito. Prima di tutto - argomenta - perché la Lega arrivava alle elezioni "a pezzi" e pareva "un'armata in disarmo" dopo gli scandali della primavera scorsa. "L'immagine del partito che girava era quelle delle lauree false in Albania e delle mutande verdi". Le carte di Matteo - Non sembrava possibile che Salvini potesse riuscire nell'impresa di risollevare le sorti perché, sostiene Brambilla, di lui si ricordavano le mutande verdi e la proposta di separare gli italiani dagli stranieri sui mezzi pubblici. Non solo. A giocare contro di lui c'è il look che non nasconde il suo passato da leoncavallino..."Eppur quest'uomo ha condotto la Lega al 6,2% quanto tutti o quasi la davano sotto il quorum del 4; portandosi a casa un bottino personale di 387mila preferenze". Secondo l'editorialista de La Stampa Salvini ha "saputo dare al popolo leghista una sferzata storica cambiando l'obiettivo finale: non più la secessione ma l'uscita dall'euro". Il nemico quindi non è più il Sud ma Berlino.   Le quattro ragioni - Nonostante questi meriti, secondo Brambilla Salvini non può diventare leader del centrodestra riunificato almeno per quattro motivi. Il primo, più evidente, è che Berlusconi non accetterebbe un ruolo da subalterno, il secondo riguarda gli elettori del centrodestra che farebbero fatica a riconoscersi con una linea che prevede l'alleanza con Marine Le Pen. Il terzo motivo è che il suo cavallo di battaglia, l'uscita dall'euro, non potrebbe durare a lungo perché al momento di decidere l'uscita dalla moneta unica molti potrebbero tirarsi indietro. E poi perché ha portato solo il 6% non certo percentuali bulgare. Infine c'è la "questione meridionalie": quanti voti potrebbe prendere al Sud? "Forse qualcuno si è già dimenticato che Salvini, a Napoli, non più tardi di un mese fa è stato impedito di parlare. 

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