(Adnkronos) - Dalle pagine del sito "democraziaoggi.it", autorevole associazione politica sarda diretta dall'amministrativista Andrea Pubusa, docente in Giurisprudenza a Cagliri, ex assessore regionale, l'analisi e l'annuncio: "Ancora la Corte d'appello, per la macchinosità del sistema, non ha potuto proclamare gli eletti. E dopo? Vedrete la coda di ricorsi al Tar! Ci sarà poi la madre di tutti i ricorsi, quello ispirato dal 'Comitato' 12 ottobre insieme a settori del Manifestosardo e di Democraziaoggi, che porterà la legge alla sbarra davanti alla Corte Costituzionale". L'associazione ipotizza il probabile annullamento dell'atto di proclamazione della Corte d'appello, "e fra un anno e mezzo con una nuova composizione del Consiglio regionale. Sarà il Tar a farlo a seguito dell'annullamento ad opera della Corte costituzionale del premio di maggioranza e dello sbarramento al 10%. Insomma, saranno ancora gli organi di garanzia e rimettere le cose a posto, a ripristinare la legalità violentata da partiti e dirigenti politici". Prevede un "terremoto", Pubusa: "A riprova che le leggi, fatte con miopia, ad personas, ad uso e consumo dei partiti maggiori e dei partitini ad essi subalterni, hanno il fiato corto. Vedremo nell'Assemblea regionale 'Sardegna possibile' di Michela Murgia e 'Unidos' di Mauro Pili". "Il Tar Lombardia - prosegue Pubusa - ha già trasmesso alla Consulta la legge regionale lombarda, molto simile a quella sarda. Che poi la legge sarda comprima irragionevolmente il principio di uguaglianza del voto e il carattere proporzionale del sistema elettorale, voluti dalla Carta, è provato dal fatto che entrano in Consiglio 'forze' (si fa per dire!) con meno dell'1% dei voti".