Renzi beffato dai parenti: dagli ultrà cattolici al berlusconiano, loro non lo votano

Papà, mamma e fratello attaccano su Facebook aborto e relativismo. Lo zio applaude Letta. E spunta il fan del Cavaliere...
di Giulio Bucchidomenica 5 gennaio 2014
Renzi beffato dai parenti: dagli ultrà cattolici al berlusconiano, loro non lo votano
4' di lettura

Nessuno è profeta in patria, è vero. Neanche un giovane leader oggi lanciatissimo come Matteo Renzi. Che già faticava a fare passare le sue scelte politiche in famiglia, dove non mancano avversari agguerriti alle sue idee (c’è pure un cuginetto- Samuele - tifosissimo di Silvio Berlusconi). E ora, dopo la svolta radicale sui temi etici, più che con Angelino Alfano e il Nuovo centro destra, dovrà vedersela con papà Tiziano, mamma Laura e il fratello Samuele. La famiglia di origine del nuovo segretario del Pd ha infatti tutte le caratteristiche dei teo-dem. A papà e mamma avrà fatto venire un brivido l’endorsement fatto al figliolo il giorno delle primarie dal presidente dei radicali italiani, Silvio Viale, che è forse il più famoso medico abortista italiano (è stato lui a battagliare per l’introduzione della pillola Ru 486).    A papà e mamma avrà fatto venire un brivido l’endorsement fatto al figliolo il giorno delle primarie dal presidente dei radicali italiani, Silvio Viale, che è forse il più famoso medico abortista italiano (è stato lui a battagliare per l’introduzione della pillola Ru 486). «Molti radicali hanno votato Matteo Renzi», disse Viale, «spesso molti mi chiedono polemicamente cosa pensi Renzi dei diritti civili. Io rispondo che preferisco chi guarda avanti come Renzi a chi a parole sembra essere più avanti, ma si rivolge sempre al passato. Sui diritti civili mi accontento che non imponga le proprie eventuali posizioni personali, ma che accetti che la società possa decidere e avanzare sui temi della laicità, del fine vita, della sessualità e dei diritti delle coppie omosessuali». Viale è stato buon profeta. La prima mossa del segretario del Pd è stata proprio quella sulle unioni gay. Nelle stesse ore come sindaco di Firenze ha finanziato un’associazione culturale (Flog) che con quel contributo apre la sua rassegna domani con la Befana gay-lesbica (con lo spettacolo “Surgel-azione”). Chissà a casa Renzi come hanno preso la svolta. Perché – affetto a parte- gran parte della famiglia ha idee molto ferme. Mamma Laura Bovoli è una cattolica fervente, pubblicamente attivista anti-aborto. Anche sul suo profilo Facebook questa primavera ha postato immagini-choc sui feti di 12 settimane, ricordando che in «50 stati è legale ucciderlo». E ha pure ricordato citando Giovanni Paolo II che «l’aborto procurato è l’uccisione deliberata e diretta, comunque venga attuata, di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza, compresa fra il concepimento e la nascita». Mamma Laura è un attivista cattolica, e con il marito Tiziano è particolarmente devota alla Madonna di Medjugorje, tanto da partecipare spesso ai pellegrinaggi portandosi dietro il fratello di Matteo, Samuele (cattolico devoto e impegnato ancora più dei genitori). Nel marzo 2012 il pellegrinaggio familiare è stato guidato da don Giovanni Sassolini, che un tempo era parroco di famiglia e insegnò all’attuale segretario del Pd a fare il chierichetto.  Papà Tiziano non è di quelli che le mandano a dire: un po’ don Camillo, un po’ Peppone, è sempre stato affascinato dalla politica e non ha mai voluto frenare il figlio. Lui prima era democristiano, poi è approdato al Pd, diventando perfino segretario del partito nella Rignano sull’Arno dove i Renzi sono residenti. Tiziano Renzi burbero lo è restato: infilza ogni due per tre Beppe Grillo e i suoi, ma poi quando capita l’occasione, si fa un po’ grillino lui stesso. Non deve stargli simpatico il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che infilza spesso e volentieri con la sola accortezza di appoggiare nella sua bacheca sui social network giudizi scritti da altri. Il giorno di Santo Stefano ad esempio ha grondato indignazione apprendendo che «Napolitano 17 anni fa era ministro dell’Interno quando Schiavone rivelava i veleni sotterrati nella Terra dei Fuochi. Perchè non fece nulla per la sua terra?». Stessa indignazione il giorno di Natale apprendendo che Napolitano e Franco Marini godono di «una pensione regalata senza avere pagato un centesimo di contribuzione grazie alla legge Mosca». Ma sui valori non negoziabili Tiziano Renzi è una roccia. Si abbevera ad Antonio Socci come mezza famiglia (sono proprio dei fan) e fra padre moglie e figlio se si parla di diritti civili il riferimento è sempre a quelli dei cristiani perseguitati e martirizzati in mezzo mondo. Samuele è il più militante di tutti: ha fatto pellegrinaggi a Lourdes, Fatima e Medjugorje, cita con convinzione miracoli voluti dalla Madonna, partecipa alle riunioni di Rinnovamento dello Spirito. In famiglia c’è un altro Samuele, più giovane, figlio di un cugino di papà Renzi. Non condivide nulla di Matteo: «Il Pd non è il mio partito». È uno straordinario supporter di Berlusconi. Il giorno delle ultime elezioni ha pubblicato una magnifica foto del felino che Pierluigi Bersani avrebbe voluto smacchiare, gridando: «Vai, giaguaro!».  Quando il primo agosto scorso è arrivata la sentenza della Cassazione sui diritti tv, il commento è stato: «Sentenze guatemalteche, giudici con turbanti, processi medievali. Non è reato essere Berlusconi. Ps. Chi esulta e gode per la sentenza Mediaset, ha certamente una esistenza molto triste».  È l’oppositore più netto nella famiglia Renzi: è giovane, ma il Cavaliere dovrebbe farci un pensierino. Tutti con Matteo gli altri parenti stretti, anche se ogni tanto fanno qualche gaffe (il cognato Andrea Conticini postò una bella pernacchia ad Angela Merkel, il cugino Stefano Bovoli, ha scritto cose irriportabili su Nichi Vendola). Affettuoso e un po’ tifoso anche lo zio Nicola Bovoli, fratello di mamma Renzi. Produce olio di qualità, ed è molto governativo. Quando è nato il governo di Enrico Letta ha fatto gli auguri e i complimenti a Nunzia De Girolamo. Ad ottobre si è pure entusiasmato per la consultazione sulle riforme istituzionali di Gaetano Quagliariello: «finalmente una iniziativa semplice e concreta!». Forse a casa è meglio che Matteo vada con i piedi di piombo… di Franco Bechis

ti potrebbero interessare

altri articoli di Politica