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Letta pronto al rimpasto di governo, la Kyenge rischia il posto

di Ignazio Stagno domenica 9 febbraio 2014

2' di lettura

La direzione nazionale del Pd di domani sarà infuocata. Al Nazareno è previsto un faccia a faccia duro tra il premier Enrico Letta e il segretario del Pd Matteo Renzi. Rientrato dal viaggio nei paesi arabi, Letta è sempre alle prese col fuoco amico dei dem renziani che chiedono spazio nell'esecutivo e che minacciano il voto anticipato se il governo non rivisita i suoi programmi. Insomma domani, secondo alcune indiscrezioni raccontate ad Affaritaliani.it da un parlamentare democratico molto vicino al premier, dovrebbe annunciare il suo "rimpasto". Salteranno 4 ministri - "Il presidente del Consiglio è pronto. Molto probabilmente nel suo intervento di domani alla Direzione Nazionale del Pd annuncerà il rimpasto di governo", afferma il dem. Il piano di Letta prevede un accordo con Renzi sulle riforme mentre l'esecutivo proseguirà la sua strada con l'agenda politico-economica.  Il cerchio verrà chiuso con il programma per il 2014, che includerà un'accelerazione sui temi economici, del lavoro e del Welfare. Ma per ripartire con l'azione di governo il premier ha intenzione di rinnovare la squadra dei ministri. Secondo quanto racconta un parlamentare democratico a stretto contatto con Letta, le teste pronte a saltare sarebbero 3 o 4. Certamente c'è da trovare un nuovo responsabile delle Politiche Agricole, dopo le dimissioni di Nunzia De Girolamo. E in pole rimane il renziano ex prodiano Ernesto Carbone. A rischio sarebbero anche Flavio Zanonato e Cecile Kyenge.  Saccomanni resta - Promozione possibile per Graziano Delrio, stimatissimo dal sindaco di Firenze. Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni dovrebbe restare invece al suo posto. "Con l'Europa dobbiamo essere credibili in termini di riduzione del deficit e del debito e per il contenimento della spesa pubblica. Per questo motivo - spiega la fonte lettiana - e per cercare di ottenere l'uscita della spesa per gli investimenti dal patto di stabilità Ue, serve continuità". Quindi in Via XX Settembre non dovrebbero esserci novità, se non il rimpiazzo del viceministro Stefano Fassina.     

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