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Bersani non sa chi mettere al TesoroIl Prof vuole la poltrona da ministroma a Fassina e Vendola chi glielo dice?

Ciampi, Padoa Schioppa, Amato e ora? Il tecnico a sinistra va sempre di moda. Ma ora il Pd vuole cambiare strada e mettere un politico all'Economia. Intanto Monti punta i piedi e chiede la testa del "rosso". Un bel guaio per il segretario
di Ignazio Stagno domenica 20 gennaio 2013

Bersani piange a "Porta a Porta"

2' di lettura

Carlo Azelio Ciampi, Giuliano Amato, Tommaso Padoa Schioppa e...Enrico Letta. Anzi no, Mario Monti. No nemmeno, forse Stefano Fassina. Il rebus per il ministro dell'Economia in un eventuale governo Bersani è senza soluzione finora. Capire chi andrà nel dicastero chiave non è semplice. La scelta va fatta con attenzione e con una prospettiva a lungo raggio. Già, ma chi mettere? La sinistra quella che ha conosciuto esperienze di governo con Massimo D'Alema e di Romano Prodi ha sempre optato per soluzioni tecniche che avessero uno spessore europeo ed una riconoscibilità chiara nel panorama dei "Prof" con l'abaco in mano. Ma questa volta le cose sono diverse. Il tecnico è diventato un politico e il politico vuole mettersi la maschera di tecnico. Monti e Fassina ormai stanno lasciando senza fiato Pier che non può godersi il suo sigaro perchè deve spegnerlo per tenere a bada una volta Vendola e l'altra chi gli chiede l'inciucio a tutti i costi.  Il futuro del Pd e di un'esperienza di governo passa dal ministero dell'Economia. Inutile far finta di niente. Fassina, intervistato da Libero, non ha nascosto l'inciucio e l'accordo col Prof nel dopo-voto, ma ha paura che Monti gli tolga proprio il dicastero che sogna da bambino. A prendere in mano la Settimana Enigmistica in vendita in via del Nazareno per scrivere la soluzione del rebus è Giorgio Tonini, senatore Pd: "Si tratta di un piccolo scontro tra civiltà, quello tra Monti e Fassina. E' comprensibile che Bersani sia di fronte a due scelte opposte: una 'tecnica' darebbe la certezza che anche il prossimo governo di centrosinistra, nonostante il suo essere alternativo all'agenda Monti, non sia in discontinuità con quanto fatto da questo governo, una scelta marcatamente politica sarebbe il segnale che il prossimo governo intende prendere una rotta completamente diversa. Bersani deve fare una sintesi. E magari il profilo di questo ministro può essere quello di qualcuno che assomigli molto ad un Enrico Letta". Le soluzione del rebus sarà disponibile dal 26 febbraio in poi. Silvio permettendo.

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