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Con 16 senatori Monti vuole dettare l'agenda a Letta: "Serve chiarire il patto di governo che ci lega alla maggioranza"

Ieri la minaccia: "Cambio di marcia, o ce ne andiamo". Ma Napolitano lo bacchetta: abbaia, ma non morde. Oggi i capigruppo ribadiscono la loro posizione
di Sebastiano Solano domenica 7 luglio 2013

Monti in conferenza stampa

2' di lettura

Loden Monti insiste. Dall'alto, si fa per dire, dei suoi 38 deputati e 16 senatori, l'ex-premier continua a ruggire come se dal suo sostegno alla maggioranza dipendesse la tenuta del governo. "Mi sento in dovere di affermare che, senza un cambio di marcia, non riteniamo di poter contribuire a lungo a sostenere una coalizione affetta da crescente ambiguità", è stato l'avvertimento recapitato ieri sera ad Enrico Letta. A sbeffeggiarlo ci ha pensato, stamattina lunedì 1 luglio, Giorgio Napolitano, che ha difeso a spada tratta il governo Letta, dissinnescando la mina (?) Monti: "Faccio molta fatica a prestare un volto minaccioso al professor Monti che, voglio ritenere, voglia giocare solo un ruolo di stimolo", ha dichiarato il capo dello stato, richiamando all'ordine l'irrilevante Monti. Insomma: abbaia ma non morde, è il senso. Monti insiste (ma modera i toni) - Ma Loden Monti insiste e sguinzaglia i suoi capigruppo, Lorenzo Dellai e Gianluca Susta, che in una lettera a Letta ribadiscono le propria posizione: "Chiediamo di organizzare una serie d’incontri politici tra le forze parlamentari che sostengono il governo da te presieduto per precisare nei dettagli il patto di governo che ci lega in questa maggioranza". I toni, comunque, rimangono più concilianti. e di fatti, poco dopo, nella lettera scrivono: "Siamo certi - chiosano i due - che l’alto profilo che hai voluto conferire a questo comune sforzo fin dalla sua presentazione alle Camere, seguendo anche le indicazioni del Capo dello Stato, che mantengono interamente la loro validità, debba essere il punto di riferimento per le prossime decisioni della maggioranza". E concludono: "Per questo confidiamo che vorrai accogliere questa nostra richiesta, che ha lo scopo di rafforzare e non certo di mettere in discussione il governo che anche Scelta Civica ha contribuito a far nascere". Insomma, la bacchettata di Napolitano pare aver sortito i suoi effetti. Scelta civica sembra rientrata nel recinto della maggioranza. Anche perché, numeri alla mano, non si capisce bene come possa Scelta civica mettere a repentaglio il proseguio della legislatura. 

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