Eccoci ad Occhio al Caffè, la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, la giornata è quella di venerdì 27 giugno. "Dai suoi cunicoli torna a parlare Khamenei e la spara grossa, dice che ha sconfitto l'entità sionista e che ha dato uno schiaffo agli Usa", premette il direttore editoriale di Libero. "Potremmo dire che anche Khamenei è un titolista ad onore dei quotidiani del gruppo Gedi: schiaffo...".
"Scherzi a parte, il delirio di Khamenei che racconta una realtà inesistente. Il problema è che però i giornali italiani lo prendono molto sul serio. Spesso la concezione delle pagine è così concepita: la verità di Khamenei, quella di Trump e dunque l'inesistenza della verità. Questa è l'incredibile architettura delle pagine di molti quotidiani. Poi il Consiglio Ue: spaccatura su Israele, molti paesi avrebbero voluto sanzioni contro Gerusalemme, ma fanno scudo Italia e Germania. Sullo sfondo la questione dei dazi: dopo l'intesa tra Usa e Ue in ambito Nato è nella logica delle cose che si giunga a un'intesa anche sul versante dei dazi. Un segnale è arrivato ieri dal portavoce della Casa Bianca, che ha aperto a uno slittamento della scadenza del 9 luglio, quando dovrebbero scattare i dazi", rimarca Capezzone.
Ma c'è anche la politica interna. In particolare, riprende il direttore, "Schlein con la sua deriva contro Israele e per il green deal, deriva non premiata dai sondaggi. Però il centrosinistra ha anche un punto a favore, non solo il Foglio che tifa per questa ipotesi, ma anche Il Tempo: suggeriscono di andare a vedere la prima convention che c'è stata ieri dei civici di centrosinistra. Bisignani avverte il centrodestra: attenzione, si organizza una gambina nel centrosinistra che può spostare qualcosa", ricorda Capezzone.
"Ma la sinistra ha la sua spina, la spinona, ovvero Giuseppe Conte. E qui si arriva al fatto forse più succoso della giornata, un'intervista fiammeggiante di Conte contro tutti, un travaglismo minore. Giuseppe Conte dove si esibisce? Non sul Fatto Quotidiano, ma sulla Verità in un dialogo molto simpatetico col direttore Maurizio Belpietro. Intendiamoci, se fai un'intervista a qualcuno non devi inchiodarlo per forza alle sue responsabilità. Ma diciamo che si percepisce, al di là del gioco di fioretto e di qualche puntura di spillo reciproca, si percepisce più simpatia che antipatia tra Conte e Belpietro. Nemmeno gli viene contestato lo sfascio del bilancio fatto col Superbonus", conclude Daniele Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti!
— Daniele Capezzone (@Capezzone) June 27, 2025