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Renzi: "La politica è un gorillaio"

Matteo inizia la sfida a distanza con Letta buttandosi sull'antipolitica: "Pitonesse, falci e colombe, la politica è uno zoo". Ma bastava Beppe
di Ignazio Stagno sabato 31 agosto 2013

Matteo Renzi

2' di lettura

Matteo Renzi torna in pista. Dopo l'abolizione dell'Imu, l'ipotesi di un voto anticipato si allontana, così il rottamatore che sognava il doppio salto mortale verso palazzo Chigi e la il Nazareno, adesso deve acconmtentarsi solo della corsa verso la segreteria del Pd. Così per martellare il premier Letta e il Pd lettiano sale sul palco di Forlì alla festa democratica e inizia a picconare manco fosse un Beppe Grillo qualunque: "Quanto dura il governo e' una domanda che affascina solo gli addetti ai lavori e il presidente del Consiglio. E' logico che ci abbia preso gusto. Il problema e' cosa fa, se risponde alle esigenze degli italiani". Contro tutti -  Poi il sindaco di Firenze si butta proprio nella retorica anti casta e attacca tutto e tutti. "Di fronte al 'gorillaio e al teatrino dell politica italiana e' naturale che uno stia zitto''.  Renzi ha ironizzato sul ''gorillaio'' composto da ''falchi e colombe'', una ''pitonessa'', il ''tacchino'' evocato in campagna elettorale da Pier Luigi Bersani. Un ''teatrino'', ha detto, che ''allontana le persone'' dalla politica e ''allora e' naturale che uno stia zitto, che non si preoccupi di questo''. Dunque Renzi ora vuole apparire come un battitore libero. Un pò come era proprio Grillo quando cominciava a tirare su l'armata a Cinque Stelle. "Il Cav vada a casa" - Ne ha pure per il Cav: "Continuiamo a chiederci, 'ma poi Berlusconi che cosa fa?'. C'e' un modo per archiviare questa domanda, e' smettere di parlarne. In qualsiasi Paese civile un leader che viene condananto in via definitiva va a casa senza aspettare che venga interdetto". Attacco a Letta - Ma il vero nemico di Renzi resta Letta e il suo governo sulle larghe intese: "Nessuno oggi è così ingenuo da non sapere che la politica non ha raggiunto tutti i suoi obiettivi. Abbiamo il diritto di chiedere - ha aggiunto - che la politica torni a riscaldare le nostre anime". Poi rimprovera a Letta di aver resuscitato Berlusconi: "L'unica promessa che il Pdl è riuscito a mantenere è stata quella dell'Imu e li abbiamo aiutati noi". Infine annncia il suo programma da segretario se dovesse portare a termine la scalata al Pd: "Chiediamo agli altri di rispettare le regole e noi (facendo il riferimento al Pd) non rispettiamo le regole interne. Chiediamo agli altri di rispettare le sentenze e poi non rispettiamo le scadenze? La prima cosa che farò da segretario sarà quella di chiudere e abolire le correnti. Se non lavoriamo tutti insieme non andiamo da nessuna parte. La speranza non si eredita, si conquista. Anche il Partito democratico non si eredita, si conquista". (I.S.)

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