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Elezioni, ecco le ricandidature: la Casta salva una poltrona su due

Liste pulite e facce nuove? Sì, ma con calma: su 915 posti, 512 andranno a chi c'è già. Ribaltone Lega: solo 7 confermati
di Giulio Bucchi giovedì 31 gennaio 2013

2' di lettura

Si fa presto a dire rinnovamento quando si parla di Parlamento. Ma tra tutti i partiti, debuttanti a parte, forse solo la Lega Nord ha usato davvero la ramazza e presenterà facce nuove per la prossima legislatura. Tutti gli altri, Pdl, Pd, Udc e Fli in testa, si affideranno ai "vecchi", a deputati e senatori già scafati e con qualche carta da spendere in più presso gli elettori rispetto a un neofita. Il calcolo è del Sole 24 Ore: su 915 posti disponibili tra Montecitorio e Palazzo Madama, i ricandidati sono più della metà, 512, e quasi tutti in posizioni "blindate", che garantiscono cioè la rielezione. Solo la Lega, come detto, ha dimostrato coraggio confermando soltanto 7 onorevoli, 3 alla Camera e 4 al Senato. Pdl, salvati i big - In casa Pdl il caso Cosentino e le liste pulite hanno scosso le ultime ore utili per presentare i propri candidati. Qualche big ci ha rimesso la poltrona, ma molti altri sono stati salvati. Alla Camera, per esempio, i ricandidati sono 125 mentre al Senato sono 83. In tutto, 208 "vecchi nomi" che sgomiteranno per tornare in Parlamento dove, secondo gli ultimi sondaggi, i posti per gli azzurri dovrebbero essere "tagliati" a 160 tra deputati e senatori. Meglio, come detto, la Lega, che su 506 candidati totali presenta solo 7 reduci. E Fratelli d'Italia? La Russa, Meloni e Crosetto ne confermano 28 su un totale di 835 candidati. Pd, effetto primarie - A sinistra l'effetto primarie si è fatto sentire, con 180 candidati confermati e un buon contingente di nuovi arrivi in Parlamento, anche perché i "vecchi" non sempre sono nei primi posti in lista. Pd avanti anche per le quote rose, con la percentuale di candidate donne superiore in proporzione a tutti gli altri partiti: 44% tra gli aspiranti deputati (solo Sel, 44,2%, ha fatto meglio) e 48,7% tra i senatori. Monti e i vecchioni -  Nel Centrino l'aria nuova proviene solo dalla lista civica di Mario Monti alla Camera: nessun confermato. Diverso il discorso al Senato, dove il prof ha dovuto imbarcare anche qualche onorevole alleato: qui i ricandidati sono 22. L'Udc di Casini, a Montecitorio, porterà 19 vecchie facce mentre Fli di Fini farà un po' meglio, ricandidandone 16, ma con una nota di demerito per la presenza femminile: appena il 6,3% delle onorevoli potrà restare in carica.  Tutti nuovi - Nessun aggancio con la vecchia legislatura, ma era quasi scontato, per le liste più anti-sistema che troveremo nelle urne: nessun ricandidato nelle file del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, così come Fermare il Declino di Oscar Giannino. Anche Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, che ha abbracciato i reduci dell'Idv di Antonio Di Pietro, limiterà le ricandidature: 7 alla Camera, 4 al Senato.

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