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M5S, l'ostruzionismo costa 150mila euro a notte

La lotta inutile contro il dl fare ha un prezzo molto salato: ecco il calcolo. E se vanno avanti una settimana...
di Ignazio Stagno domenica 28 luglio 2013

2' di lettura

L'ostruzionismo dei deputati grillini che bloccano i lavori per una rapida approvazione del Decreto Fare comincia a costare caro. La scorsa notte i parlamentari pentastellati sono rimasti a Montecitorio per mandare avanti gli oltre 250 ordini del giorno presentati con l’intenzione di allungare i tempi delle dichiarazioni finali. Una notte lunga, quella appena passata, che ha costretto il capogruppo del M5S Roberto Fico a organizzare due turni di "presenze" tra la mezzanotte e le 4 del mattino. Ma il lavoro in aula del M5S ha un prezzo. 150 mila euro a notte - A fare i conti di questo ingorgo di emendamenti e ordini del giorno è Gianfranco Librandi di Scelta Civica: "“Ho fatto due calcoli: tra stipendi del personale della Camera, a cui e’ stato pagato lo straordinario notturno, e le spese di funzionamento del Palazzo, l’ostruzionismo capriccioso dei deputati del Movimento Cinque Stelle di questa notte è costato agli italiani circa 150 mila euro. E visto che vogliono andare avanti fino a tutto il fine settimana, non escludo che si possa arrivare a un milione di euro di soldi buttati”, afferma il deputato montiano. Conto salatissimo - Considerando che il voto finale dovrebbe arrivare per domani, venerdì 26 luglio, i grillini si preparano ad un'altra nottata (di inutile ostruzionismo). Il conto a questo punto salirebbe a 300mila euro. Cifre che non sono proprio in linea con l'attitudine anti-spreco e anti-Casta del M5S. "“Purtroppo i danni prodotti dall’attività parlamentare dei grillini non si fermano qui: stanno bloccando l’approvazione definitiva del Decreto Fare, un provvedimento che contiene misure importantissime per il Paese, con la conseguenza di far slittare la riforma costituzionale, la legge sul finanziamento ai partiti, il provvedimento ecobonus e il decreto Lavoro", ha aggiunto Librandi. Insomma l'inesperienza parlamentare dei Cinque Stelle si fa sentire. E ora comincia anche a pesare sulle tasche dei contribuenti. L'opposizione va fatta ma senza sprecare quel poco di denaro pubblico rimasto in cassa...(I.S.) 

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