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Letta con Napolitanoper la grazia a Berlusconi

Il Capo dello Stato ha spiegato la soluzione di emergenza al premier, che acconsente. E sogna il Colle nel 2016
di Matteo Legnani domenica 14 luglio 2013

2' di lettura

Due anni fa si è "inventato" il governo Monti. E tre mesi fa si è addirittura sobbarcato l'impegno di rinnovare il settennato, nonostante avesse più e più volte dichiarato in precedenza di volersi ritirare per godersi i nipotini. Tutto per un fine: garantire la governabilità del Paese. Che ora, potrebbe finire a rotoli non per questioni politiche, ma di giustizia. Uno scenario al quale Giorgio Napolitano non vuol neppure pensare. Anche perchè l'alternativa all'attuale governo di larghe intese, non volendo precipitare l'Italia in un nuovo tourbillon elettorale con le regole del "porcellum", sarebbe nientemeno che un'intesa tra democratici e 5 stelle: ovvero due forze politiche che giusto 48 ore fa in Parlamento sono quasi venute alle mani. No e poi no. Napolitano, volendo fare il verso a un suo predecessore, non ci sta. E l'ipotesi, seppur estrema, della grazia a Silvio Berlusconi, appare come l'unico strumento "riparatore" di quel che la Cassazione potrebbe decidere tra un paio di settimane. Napolitano ha già lanciato avvertimenti in entrambe le direzioni della maggioranza che sostiene il governo: verso il Pdl, mettendo sul piatto la minaccia di dimissioni a fronte della possibilità di sciogliere le Camere, per far capire agli azzurri che la "pistola" di staccare la spina è scarica; e verso il Pd, facendo capire che il Quirinale non si farà "scavalcare" dalle toghe. Il Capo dello Stato ne avrebbe messo a conoscenza Enrico Letta nel colloquio avuto al Colle un paio di giorni fa, ottenendo dal premier un sostanziale silenzio-assenso. Il presidente del Consiglio, che in questi giorni è stato assai prudente sulla vicenda Mediaset-Berlusconi-Cassazione, ben consapevole di camminare sulle uova, si è dato 18 mesi di vita, ma ne sogna chiaramente ben di più. Magari il doppio, per arrivare a quel 2016 in cui compierebbe 50 anni, l'età minima per salire al Colle, dove Napolitano ha da tempo fatto sapere di non voler trascorrere tutto il suo settennato bis. A quel punto, i due potrebbero darsi il cambio, a suggello del "patto" stipulato in queste ore per salvare il Cavaliere.

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