Roma, 17 ott. (Adnkronos) - Nel Pdl laziale resta grande la confusione. Il partito e' sempre diviso sulla data delle elezioni e non ha ancora un candidato 'spendibile' alla presidenza che faccia dimenticare lo scandalo Fiorito e possa rendere la sconfitta meno amara. "C'e' una grande confusione, mentre il Pd ha scelto la via delle primarie, noi siamo ancora al 'caro amico"', sibila un autorevole esponente pidiellino. Mentre i vertici locali cercano di sbrogliare la matassa, continua il totonomine per il 'dopo Polverini'. Tra i papabili restano il leader de La Destra, Francesco Storace, che gia' in passato ha governato la Regione; il senatore pidiellino Andrea Augello; l'ex ministro Giorgia Meloni. "Troppi sono i nomi targati ex An", si lamentano gli azzurri, che rivendicano a se' un candidato forzista (si parla, tra gli altri, di Francesco Giro). Allo stato, raccontano, lo stallo e' totale e sarebbe dettato da varie ragioni. Innanzitutto, la scelta di un candidato-presidente dipendera' dalle valutazioni di Silvio Berlusconi, che attende la riforma elettorale e l'esito delle primarie nel Pd e delle regionali in Sicilia. Poi, riferiscono, c'e' anche il timore che l'inchiesta giudiziaria del Lazio si allarghi coinvolgendi altri esponenti di spicco del Pdl. Per uscire dall'impasse, si fa sempre piu' forte la richiesta di primarie di coalizione, che arriva da piu' parti, soprattutto dagli ex di An. Fabio Rampelli, leader del movimento dei 'Gabbiani', e' categorico: "Non c'e' tempo da perdere: o si va al voto subito o facciamo le primarie di coalizione". (segue)