CATEGORIE

Altra botta dalla Cancellieri: sui movimenti decide il caposcorta, non il Viminale

Il ministro degli Interni chiarisce il pasticcio Fini: gli spostamenti li decidono caposcorta e questore dell'ispettorato di Polizia della Camera
di Giulio Bucchi sabato 18 agosto 2012

2' di lettura

di Tommaso Montesano Lo scorso 12 agosto, Gianfranco Fini replicava così all’inchiesta di Libero sulle modalità con le quali era modulata la sua scorta: «Sono decise autonomamente dai competenti organismi del ministero dell’Interno». Il giorno dopo, quando il Viminale precisava che «la gestione, l’organizzazione e l’esecuzione» del servizio di protezione di Fini «non rientrano nelle competenze della presidenza della Camera, ma fanno capo all’ispettorato di pubblica sicurezza presso Montecitorio», il leader di Fli considerava chiusa la partita: «Ringrazio il ministro Cancellieri e il capo della Polizia Manganelli per aver sollecitamente confermato che il presidente della Camera non ha alcun ruolo nell’organizzazione delle misure di scorta e protezione, di esclusiva competenza delle autorità di pubblica sicurezza».  Esultanza prematura, visto che l’ispettorato di P.s. “Camera dei deputati” dipende solo formalmente dal ministero dell’Interno, godendo di fatto di un’ampia autonomia nella definizione dei servizi di protezione, al punto che la normativa vigente prevede anche la consultazione con il segretario generale della Camera, ovvero il collaboratore più stretto del presidente di Montecitorio. E ieri, dalle colonne del Corriere della Sera, ci ha pensato la stessa titolare del Viminale, Annamaria Cancellieri, a sbugiardare Fini. Chi decide gli spostamenti della scorta di Fini, il Viminale?, chiede il Corriere. «No. Il suo caposcorta insieme con il questore alla guida dell’ispettorato di Polizia della Camera». Quindi il nuovo affondo sulla scelta di alloggiare gli uomini della scorta in hotel per tutta l’estate: «Le cose vanno fatte con buon senso. Chi ha firmato per numero di giorni e impegni della scorta di Fini avrà deciso su criteri precisi, assumendosene la responsabilità». Altro che responsabilità del Viminale, insomma.  E una smentita a Fini, seppure indiretta, arriva dal Siulp, uno dei maggiori sindacati di Polizia, che in un comunicato, a proposito di tutele, chiede di riconfermare «la primazia e la responsabilità del capo della scorta, che è l’unico a poter decidere come, dove e quando percorrere o sostare per raggiungere la sede in cui lo scortato deve recarsi».  

La solita storia Carabiniere ucciso, agenti indagati: "Atto dovuto", centrodestra indignato

Allarme globale Iran contro Israele, vigilanza massima anche in Italia: gli obiettivi sensibili

Senza vergogna Silvio Berlusconi, 2 anni dalla morte: Avs lo sfregia in aula

tag
fini
scorta
cancellieri
orbetello
scandalo
casta
polizia
viminale
camera

Ti potrebbero interessare

Carabiniere ucciso, agenti indagati: "Atto dovuto", centrodestra indignato

Iran contro Israele, vigilanza massima anche in Italia: gli obiettivi sensibili

Tommaso Montesano

Silvio Berlusconi, 2 anni dalla morte: Avs lo sfregia in aula

Austria, sparatoria in una scuola a Graz: strage, almeno 11 morti

Capezzone: "Preoccupazione a sinistra. Hanno trovato il federatore: barba e turbante"

Il regime iraniano sembra sull'orlo del collasso. "Direte voi: è una buona notizia? Sì, per gli a...

Giorgia Meloni, ora perfino i francesi ce la invidiano

C’è il magico mondo di Elly Schlein e del goscismo culturale stantio incarnato dagli Augias e dai Gramellin...
Mauro Zanon

Roma Pride, il Pd sfila per i Paesi che odiano i gay

Al Gay Pride di Roma che ormai si chiama solo Pride finiscono le bottigliette d’acqua prima che parta il serpenton...
Alessandro Gonzato

La sinistra chiama Tajani in aula: lui va, le opposizioni sono al mare

Mattinata di venerdì. Nuovi venti di guerra soffiano sul Medio Oriente. L’operazione militare israeliana &l...
Tommaso Montesano