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Elisabetta Trenta, la replica: "Piano pandemico, nessuna accusa a Conte e governo"

Elisabetta Trenta
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Egregio Direttore, 
Oggi 18 maggio 2020 Libero Quotidiano ha pubblicato un articolo dal titolo Coronavirus, Elisabetta Trenta accusa Conte e governo: "Il piano pandemico c'è da tempo, non è stato attuato”. L’articolo riporta un’intervista concessa dalla sottoscritta a “il Tempo”, tagliandola e interpretandola in maniera erronea. Il redattore fa così un uso strumentale delle mie parole. 
In particolare contesto il titolo nella parte in cui dice “Coronavirus, Elisabetta Trenta accusa Conte e governo”: nell’intervista non c’è alcuna accusa al Governo e a Conte.
Contesto inoltre la fase in cui si dice Poi una accusa al suo ex premier: "Quando nel documento programmatico del Ministero della Difesa scrivevo che sarebbe stato lavoro svolto da Conte, parlavo anche di questo".
Addirittura in questa fase si compie un falso, cambiando il virgolettato.
 Nell’intervista originale è scritto infatti: “Quando nel documento programmatico del Ministero della Difesa scrivevo che sarebbe stato necessario incrementare la capacità di resilienza del Paese, migliorando la capacità di collaborazione delle Forze Armate con le altre organizzazioni dello Stato, parlavo anche di questo”.
Infine comunico, che non sono un “ex grillina” così come definita nel riquadro del richiamo all’articolo nella home. Non ho lasciato il Movimento 5 Stelle. 
Si rammenta che secondo i più recenti orientamenti della Corte di Cassazione, anche soltanto un titolo di giornale può essere sufficiente – a prescindere dal contenuto dell’articolo - alla commissione del delitto di diffamazione a mezzo stampa.
In considerazione di quanto sopra, e della condotta diffamatoria penalmente posta in essere, Vi invito, all’immediata rimozione dell’articolo ‘Coronavirus, Elisabetta Trenta accusa Conte e governo: "Il piano pandemico c'è da tempo, non è stato attuato’ e alla pubblicazione di questa mia smentita.  
Vi diffido, inoltre, dal compiere ulteriori atti diffamatori oltre e falsi nei confronti della Scrivente.
Mi riservo, sin da ora, di agire in giudizio per la tutela dei miei diritti e per sentir condannare i responsabili dello spiacevole episodio su esposto per tutti i reati ravvisabili dall’Autorità Giudiziaria.
La Scrivente, da ultimo si riserva di chiedere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, stante la gravità dell’offesa subita.
La presente, inviata con riserva e senza pregiudizio di ragioni, azioni, diritti ed eccezioni, valga quale diffida e formale messa in mora, ai sensi e per gli effetti degli artt. 1219 e ss. cc. a ogni effetto di legge e, come tale, interruttiva di ogni termine prescrizionale.
Certadi un Vs. pronto riscontro e in attesa di conferma, porgo distinti saluti.

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