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Mark Rutte contro l'Italia, la "clausola capestro" sul Recovery fund al Consiglio Ue. Conte: "Inaccettabile"

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Un voto all'unanimità in Consiglio Ue sui piani di riforme per dare via libera agli aiuti del Recovery Fund. Il diktat del premier olandese Mark Rutte, leader dei cosiddetti Paesi frugali, scompagina le trattative già difficilissime sugli aiuti a fondo perduto studiati dalla Commissione Ue per rispondere all'emergenza economica legata al coronavirus. Come noto, la partita si sta giocando tra Olanda da un lato e Italia e Spagna dall'altro. Il premier italiano Giuseppe Conte ha definito la richiesta di Rutte non in linea con la Costituzione europea, augurandosi di trovare un accordo già entro luglio, perché "non è una questione contabile, è in ballo il futuro dell'Europa".

 

 

 

In realtà, è soprattutto una questione di soldi: i falchi del Nord puntano a ridurre il "plafond" del Recovery, scendendo sensibilmente dagli attuali 750 miliardi di euro di aiuti previsti a 400.  In questo senso, Conte cerca sponda nella Francia e l'incontro di giovedì sera con il presidente Emmanuel Macron va proprio in questa direzione. L'Italia vuole portarsi a casa la posta piena, 82 miliardi di euro, chiudendo presto perché non c'è tempo da perdere. Secondo Palazzo Chigi "è chiaro che non sarà un autunno facile" e la traduzione è semplice: crisi economica e possibile assalto speculativo finanziario, in caso di mancata intesa europea

 

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