All'indomani del rinvio a giudizio che lo ha colpito per la vicenda Open Arms, stabilito dal Senato, Matteo Salvini tiene una conferenza stampa a Milano Marittima. Tra le varie domande, gli chiedono se teme gli effetti della legge Severino, ossia l'incandidabilità in caso di condanna superiore a due anni, ipotesi che - per inciso - Repubblica ha iniziato ad evocare (quasi una speranza, più che un'ipotesi, quella del quotidiano). E Salvini risponde: "Io non potrei candidarmi ma voi dovreste sapere che la Severino entra in vigore nel caso di condanna in via definitiva: dovrei avere quattro giudici che mi danno del criminale. Ora, va bene tutto... io penso di non andare neppure a processo. Per lo stesso presunto reato due magistrati mi avevano archiviato perché fa ridere. Questo è un processo made-in-Palamara. Fortunatamente i giudici alla Palamara sono l'estrema minoranza, gli altri sono persone libere. Dovrei essere condannato in primo grado, in appello, terzo grado e Cassazione... conto che ci sia un minimo di serietà, non prendo neanche in considerazione l'ipotesi", conclude Matteo Salvini.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev