"È stato rimpatriato". Matteo Piantedosi annuncia su X il provvedimento nei confronti del "nordafricano senza fissa dimora, protagonista di una serie di gravi episodi avvenuti nelle scorse settimane a Vicenza". Qui - spiega lo stesso ministro dell'Interno, "si era spinto anche a vandalizzare l'esterno dell'esercizio commerciale gestito dalla signora Margherita Parolin, poi costretta a chiudere temporaneamente l'attività".
"Ho comunicato personalmente alla signora Parolin il rimpatrio del cittadino straniero e mi ha fatto molto piacere riscontrare in lei il sollievo e l'apprezzamento per la buona notizia. Il messaggio è chiaro: nessuna tolleranza per chi delinque e mette a rischio la sicurezza dei cittadini mentre garantiamo massimo sostegno a chi si impegna in un percorso di vera ed efficace integrazione - racconta Piantedosi - Ci sta a cuore la sicurezza delle nostre comunità che proteggeremo sempre e lo facciamo con interventi equilibrati ed efficaci, consapevoli di tutte le difficoltà esistenti ma senza mai farci condizionare da chi invece vorrebbe una immigrazione sregolata perché del tutto indifferente al tema della sicurezza sui territori". Esulta anche Matteo Salvini, e con lui tutta la Lega: "Vittoria della signora Margherita che non ha mai mollato, dei cittadini di Vicenza che l'hanno sostenuta, del ministro Piantedosi e della Lega, che sui temi della sicurezza e del contrasto all'immigrazione irregolare non cede di un millimetro".
Margherita Parolin, proprietaria di un'attività commerciale nel centro storico di Vicenza, era finita sotto i riflettori dei media nazionali a metà giugno, quando aveva deciso di abbassare la saracinesca affiggendo il cartello "Chiuso per paura - Non per ferie, non per scelta ma perché lavorare così è diventato impossibile". Alla base della drastica decisione proprio la persecuzione subita da parte del 35enne, originario del Marocco. Quest'ultimo più volte era arrivato a danneggiarle merci e arredi. Un primo ordine di espulsione del questore non era stato eseguito per problemi attestati da un certificato medico ma ieri il nordafricano è stato condotto nel Cpr di Caltanissetta, da dove oggi è stato rimpatriato. Insomma, la fine di un incubo.