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Coronavirus, l'indiscreto di Bechis: "Sicuri che si vota a settembre?". Gira una voce: "Segnatevi questa data", addio elezioni

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A Roma si fanno sempre più insistenti le voci di un rinvio delle elezioni regionali e del referendum del 20 settembre. Da domenica, giorno del Decreto Speranza che ha di fatto imposto il lockdown alle discoteche e messo nero su bianco, di nuovo, l'allarme coronavirus, da più parti è stata affacciata l'ipotesi (o meglio, il rischio) di veder slittare anche le urne imminenti. Il Tempo oggi in edicola riporta un indiscreto succoso. "Sicuri che il 20 settembre si vota?", è la domanda che un esponente grillino avrebbe rivolto agli amici durante una cena, sibillino.

 

 

 

"Basta un semplice lockdown di una zona rossa, specie nelle regioni dove si vota per le amministrative, per far saltare il banco, anche quello scolastico", nota il quotidiano romano diretto da Franco Bechis. E "l'innalzamento del numero dei contagi, atteso dai veggenti del coronavirus per la fine del mese, farà il resto". Le incognite, da qui a un mese, sono notevoli; il ritorno dalle vacanze, il lavoro in ufficio e non più in smartworking, la riapertradelle scuole, i mezzi pubblici più affollati. La campagna elettorale sarà più televisiva che di piazza, con incombente "divieto di comizi pubblici". A proposito, conclude il retroscena: "Qualcuno, nei panni di un novello Nostradamus, già consiglia di segnare nell'agenda una data, quella del 18 settembre. E a quel punto, con l'ennesimo decreto, addio elezioni. Referendum compreso. Vedremo"..

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