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Mario Draghi, il pressing del suo staff: "Parli alla nazione prima che sia troppo tardi", il silenzio non paga?

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Le pressioni del suo staff aumentano di giorno in giorno: Mario Draghi parli alla nazione, prima che sia troppo tardi. Ovvero prima che quella che finora è stata interpretata come 'discrezione' inizi ad essere percepita dal Paese come una 'assenza', oltretutto in un momento storico in cui gli italiani hanno particolarmente bisogno di essere rassicurati.

 

Le preoccupazioni dello staff di Palazzo Chigi sono sicuramente aumentate dopo che ieri, martedì 2 marzo, in occasione della presentazione del suo primo Dpcm sull'emergenza Covid, il premier non c'era, avendo lasciato il proscenio ai ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini per recarsi invece alle celebrazioni per l'anniversario dei Patti Lateranensi dal Cardinale Parolini.

Ora, come scrive anche Il Giornale, è chiara ed evidente la volontà del premier in carica di prendere le distanze dal suo predecessore Giuseppe Conte. Uno, per dire, che nei delicati giorni in cui Sergio Mattarella stava sfogliando la margherita per scegliere il presidente del Consiglio all'indomani delle elezioni del 2018, si era fatto 'casualmente' trovare nei dintorni di Montecitorio da una troupe di SkyTg24. E che poi ha fatto delle dirette Facebook e delle conferenze stampa il suo pane quotidiano.

 

Mario Draghi ha scelto, fin qui, di fare esattamente il contrario, sia forse per il carattere schivo sia per la sua 'provenienza', quel mondo dell'alta (altissima) finanza che è lontana dalla politica e da Palazzo Chigi. E anche dai media, al punto da essere assai spesso criticata per questo, in quanto "potere forte" che non deve rispondere o dare conto all'opinione pubblica del suo operato.

Ecco, il timore dello staff del premier è proprio questo. E per questa ragione, sulla scrivania di Draghi pare ci siano già alcune proposte per un evento nel quale 'parlare alla Nazione'. Magari in un luogo simbolo, come un ospedale o un'azienda che produce dispositivi medici. La sua portavoce, Paola Ansuini, conferma: "Stiamo studiando un'agenda e presto ci saranno novità su questo punto".

 

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