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Gregoretti, Giulia Bongiorno: "La differenza tra Catania e Palermo? Qui il giudice non ha voluto levarsi il pensiero"

venerdì 14 maggio 2021

2' di lettura

Il fatto non sussiste e quindi Matteo Salvini può esultare per la sentenza di non luogo a procedere per il caso Gregoretti. Lo ha stabilito il gup di Catania, Nunzio Sarpietro, che ha scritto così la parola fine su una vicenda che vedeva l’ex ministro dell’Interno rischiare un processo per sequestro di persona e abuso d’ufficio. “Questo giudice è stato estremamente rigoroso e attento”, ha dichiarato Giulia Bongiorno all’uscita dall’aula bunker di Catania. “Fin dalle prime udienze non è stato superficiale - ha spiegato - ma ha acquisito tutti gli atti di casi simili e delle testimonianze fondamentali”. 

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Infatti il gup Saripietro ha sentito dei “testimoni illustri”, a partire dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Questo significa che siamo di fronte a una sentenza emessa dopo un’analisi dettagliata di quello che è successo - ha sottolineato la legale di Salvini - quindi non abbiamo avuto un gup che si è voluto levare il pensiero di un processo ma che ha voluto analizzare i fatti. Questo è stato un processo approfondito, siamo estremamente soddisfatti”. Tutt’altra storia rispetto al gup di Palermo, Lorenzo Jannelli, che lo scorso 17 aprile ha deciso di rinviare a giudizio l’ex ministro, fissando la prima udienza per il prossimo 15 settembre davanti alla seconda sezione penale del tribunale. 

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“In questo processo c’è stato un approfondimento diverso e superiore - ha dichiarato la Bongiorno - e questo ha consentito al giudice di avere visione più ampia e chiara. Preferito un processo in cui l’udienza preliminare non è inutile, non ha senso avere un giudice che nel fare l’udienza dice ‘ve la vedete a giudizio’ perché significa stare sotto processo per anni. Invece a Catania il giudice ha voluto vederci chiaro”. Salvini si è limitato ad aggiungere che se il sequestro di persona non esiste a Catania “non vedo perché debba esistere a Palermo. Questo giudice ha lavorato e si è preso le sue responsabilità, altri invece hanno scelto strade più comode”.

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