Trasformismi

Giuseppe Conte, il retroscena: offerto ad Alessandro Di Battista un posto blindato in lista "e magari nel governo"

Pare che Giuseppe Conte abbia promesso ad Alessandro Di Battista un posto blindato in lista e magari in un nuovo governo se riuscisse la manovra per buttare giù Mario Draghi e andare al voto nel 2022, riporta il Giornale in un retroscena. Il nuovo Movimento 5 stelle è ora libero dal potere di condizionamento esercitato negli anni da Rousseau anche se dall'altra parte il divorzio da Davide Casaleggio significa anche perdere "l'asset fondamentale del Movimento", quello che suo padre Gianroberto chiamava "il sistema operativo" del partito.

Intanto nella sede dell'Associazione Rousseau aspettano Conte al varco, convinti che l'ex presidente del Consiglio non troverà presto un'alternativa a quanto offerto "sostanzialmente gratis" da loro. E i primi problemi potrebbero esserci già alle elezioni amministrative visto che la piattaforma si occupava anche di certificare le liste, controllare i documenti, autorizzare l'utilizzo del simbolo. 

 

 

Oltre al tema del materiale presente nel database resta quello irrisolto dei soldi. Le parti, dopo una mediazione di Beppe Grillo e Pietro Dettori, hanno deciso di convergere su una cifra di 250mila euro, ma la somma non è nella disponibilità immediata delle casse del Movimento e i parlamentari pentastellati già temono che gli verranno chiesti altri sacrifici economici. Pochi di essi hanno versato il contributo mensile di mille euro al partito e tutti hanno paura di essere colpiti dalla mannaia di Conte. Vito Crimi sostiene che la prima votazione online, per la modifica dello Statuto e la leadership di Conte, sarà gestita da "una società esterna, specializzata in questo campo". E che l'ufficializzazione della leadeship non potrà esserci prima di fine mese: "Ricordo comunque che per le votazioni esistono i termini previsti dallo statuto che, nel caso di modifica dello Statuto stesso, prevedono un preavviso di convocazione di almeno 15 giorni rispetto alla data della votazione".

 

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Da parte sua Casaleggio non se la passa meglio: dopo il divorzio dal M5s Casaleggio offre il suo servizio ad associazioni, ordini professionali, consorzi, liste civiche a partire dalle prossime comunali. 

Infine ci sono gli espulsi. Che attendono le prossime mosse. Nicola Morra, Barbara Lezzi & co, dopo l'estate potrebbero collaborare con Casaleggio. Ma la vera incognita resta Dibba. Da quale parte si schiererà? Finirà davvero con Conte?