Caporetto democratica

Enrico Letta, tam tam impazzito al Nazareno: "Qua si dimette". Ore drammatiche dentro il Pd

Domenica 20 giugno il Pd ha indetto le primarie per scegliere il candidato sindaco di Roma. Il duello tra Roberto Gualtieri e Stefano Fassina non appassiona "il Pd capitolino che ancora vede in Goffredo Bettini il demiurgo e nel duo Zingaretti e D'Amato i sodali pretoriani. Sono convinti i tre di vincere ugualmente nonostante il candidato", scrive il Tempo. Enrico Letta, vedendo circolare i sondaggi interni, dicono sia molto preoccupato. Al punto che fosse quasi tentato dal ritirare l'economista Roberto Gualtieri. "Se perdo a Roma mi faranno dimettere" avrebbe confidato ai suoi sodali.

 

 

 

 

Da mesi circola questa voce visto anche i sondaggi sulle elezioni comunali di ottobre. Le rilevazioni sulle cinque principali città chiamate al voto dopo l'estate che non possono essere diffuse, ma che circolano sui tavoli delle segreterie dei principali partiti, stanno preoccupando non poco Letta. Lui sa di giocarsi infatti tutto alle Amministrative. Una sconfitta rilancerebbe la richiesta di un congresso da parte delle minoranze, Con la logica conseguenza di dimissioni del segretario nazionale.

 

 

La speranza di Letta, scrive anche Affaritaliani, "è che Salvini, Meloni e Tajani continuino a litigare e non trovino candidati forti per le Amministrative. Se così non fosse, almeno sulla carta, il Pd rischierebbe in autunno un clamoroso 0 a 5 (ma già perdere Milano e Roma sarebbe politicamente devastante) che terremoterrebbe i vertici del partito e forse anche il governo Draghi". e già si parla di possibile sostituto: in pole da tempo c'è Stefano Bonaccini. Bonaccini. Il governatore dell'Emilia Romang ada tempo ha ambizioni nazionali e ormai i suoi interventi pubblici non riguardano più solo il Covid o l'Emilia Romagna, ma spesso la situazione interna del Pd. 

 

 

 

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