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Bruno Tabacci insieme a Di Maio, "Intende macchiarsi la carriera così?"

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Con l'arrivo delle crisi, ecco che ritorna: dopo la scissione nel Movimento 5 Stelle, il nome di Bruno Tabacci è sulla bocca di tutti. Il sospetto? Che l'uomo che mesi fa tentò in tutti i modi di salvare il governo Conte, si renda protagonista di un clamoroso "salto". Il presentimento è che proprio lui ora stia pensando ad avventurarsi con Luigi Di Maio, l'ex leader che ha lasciato il Movimento tradendo Giuseppe Conte. Ma davvero - si chiede Mattia Feltri sulle colonne de La Stampa - un uomo dalla così illustre carriera intende macchiarsi così? Chissà. Certo è che Tabacci alle spalle ha un lungo elenco di meritevoli esperienze. 

 

 

Tra queste, segnala Feltri, "ha lavorato in una mezza dozzina di ministeri con gente come Marcora e Saccomandi, ha avuto incarichi in Eni, in Snam, in Efibanca, è scampato a richieste di arresto, a imputazioni, a indagini per peculato pluriaggravato, ricettazione, finanziamento illecito, falso ideologico (sempre assolto o prosciolto), è sopravvissuto ad affratellamenti con De Mita e Berlusconi, è stato consigliere lombardo e assessore milanese".

 

 

Ma non è finita qui: si ricordano i suoi passaggi nella Democrazia cristiana e nel Partito popolare di Martinazzoli, nell'Udr di Cossiga, nel Ccd di Casini, nell'Udc di Buttiglione. Poi ancora, Tabacci ha fondato la Rosa Bianca, la Rosa per l'Italia, l'Unione di centro, l'Alleanza per l'Italia. Insomma, la lista è ancora nulla. Per non parlare poi delle decine di scissioni che l'hanno visto tra i protagonisti della politica italiana. Il deputato ha anche prestato il suo simbolo a radicali, leghisti, forzisti, partecipando a ben sei legislature. Da qui il quesito di Feltri: "Davvero Bruno Tabacci intende macchiare una così illustre carriera mettendosi con Di Maio?".

 

 

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