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Giorgia Meloni, "mai premier". Fuga di notizie: complotto all'ombra di Palazzo Chigi

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Al centrodestra urge un vertice per chiarire tante questioni, ma al momento non si ha nemmeno una data. Più si avvicineranno le elezioni politiche e più diventerà urgente discutere della leadership: in caso di vittoria la regola della coalizione vorrebbe che chi ha preso più voti venga proposto come presidente del Consiglio. I sondaggi non lasciano dubbi a riguardo: se il centrodestra dovesse avere i numeri per governare, allora Giorgia Meloni dovrebbe diventare la prima premier donna.

 

 

“La leader di Fratelli d’Italia però ha un sospetto - si legge sulla Stampa - la regola in vigore negli anni scorsi sta evaporando, per far strada a un’altra soluzione: l’indicazione da parte sua di un’altra figura. Un Prodi o un Conte di destra, che abbia capacità di mettere d’accordo la coalizione e che abbia un profilo moderato. Nessuno glielo ha detto apertamente, anche perché praticamente non ci si parla da oltre sei mesi, ma nelle dichiarazioni degli alleati la Meloni legge una vaghezza sospetta, specie quando si pone il tema della leadership”.

 

 

E quindi Giorgia potrebbe doversi accontentare di fare la “kingmaker”, di dare le carte indicando un presidente del Consiglio e rinunciando così alla propria ambizione personale che, seppur legittima, in questo momento rappresenta un problema per la tenuta della coalizione. All’interno di Fdi, sempre stando a quanto riporta la Stampa, ci sarebbe già la consapevolezza di ciò: “Rischiamo di fare la fine di Salvini nel 2018 - ha confidato un dirigente del partito - quando dopo le elezioni non si trovò una maggioranza. È chiaro che stanno alzando un muro contro di noi”.

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