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Matteo Renzi: "Corro da solo". Calenda: "Pronto a fare il premier". Enrico Letta nella morsa

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Regna la confusione sotto al cielo politico, a due mesi esatti dal voto del prossimo 25 settembre. Beghe nel centrodestra, certo, ma anche nel centrosinistra si capisce ben poco. In primis sulle alleanze, ancora tutte da definire, e nemmeno si parla di grillini. Ma di Pd e centro: quale centro? Poi Carlo Calenda, Matteo Renzi, +Europa ed Emma Bonino e chi più ne ha più ne metta.

In questo contesto caotico si possono registrare alcuni dati di fatto. In primis, le parole di Enrico Letta in mattinata: "Derubrichiamo questa assurda discussione della premiership ma, se serve, assumo il ruolo di front runner della nostra campagna elettorale, questa responsabilità, con la massima determinazione", ha affermato. Insomma, pronto a metterci la faccia ma senza parlare di chi potrà essere il candidato premier. Misterioso. Dunque, il segretario dem ha aggiunto: "Tra il 9 e l’11 agosto sarà convocata la Direzione nazionale del Partito democratico per arrivare alla chiusura delle liste elettorali".

Poi, poco dopo, ecco scendere in campo Carlo Calenda, lo scatenato leader di Azione, il quale come è noto spinge per trascinare Mario Draghi in politica proprio col ruolo di candidato premier. Missione difficile, quasi impossibile. E così ecco che puntualizza: "Se Draghi dicesse che non è disponibile come premier, allora mi candiderei io". Già, l'ambizione di Calenda è ben nota. Dunque, interpellato a SkyTg24, ha aggiunto: "In mezzo a una guerra, con l’inflazione alle stelle, con Mario Draghi che andava a prendere il gas in Algeria, tutti i partiti protestavano a Piombino contro il rigassificatore che doveva accogliere il gas che Draghi stava prendendo. Un grado di cialtroneria che questo Paese non può più accettare". Insomma, Calenda nemmeno parla del "front runner" Letta, dopo aver detto di non ritenerlo adatto alla figura di candidato premier.

E poi c'è Renzi, quel leader di Italia Viva a cui un po' tutti sbattono le porte in faccia, il quale di fatto rettifica quanto detto alla vigilia, dicendo di essere pronto a correre da solo. "La vera scommessa è fare un'alleanza con i cittadini per votare non sulla base del risiko dei partiti ma delle idee che vengono proposte", ha spiegato l'ex premier al Tg5. Quando gli chiedono se IV, dunque, correrà da sola, replica netto: "Al momento assolutamente si. Cambieremo idea se qualcuno accetterà le nostre idee. Se non le accettano, abbiamo coraggio, libertà e fantasia per andare da soli". Il rifriemento è a Enrico Letta, sempre più solo. Ma anche a Calenda. E proprio sull'incontro col leader di Azione, spiega: "È andato bene. È stato un incontro tra amici ma naturalmente l'amicizia non è sufficiente, bisogna vedere se condividiamo le idee" perché "le alleanze si fanno mettendo al centro le scelte per i cittadini", ha concluso Matteo Renzi.

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