Già, si fa un gran parlare di Carlo Calenda. E non soltanto oggi, giorno dell'accordo in vista del voto del 25 settembre con Enrico Letta e il Pd, ma da quando di fatto è caduto il governo di Mario Draghi e il leader di Azione si è proposto come candidato. Un candidato che, soprattutto la stampa vicino alla sinistra, ha iniziato a pompare in modo quasi irreale, soprattutto in considerazione del fatto che tutti i sondaggi lo accreditano di cifre che non sono assolutamente in grado di cambiare gli equilibri, parliamo - ad oggi - al massimo di un 4 per cento.
E subito dopo l'accordo, ecco che c'è chi ridimensiona il peso e il ruolo politico di Calenda: un nome su tutti, Nicola Porro. Lo fa rilanciando un articolo in cui vengono spiegati i dettagli del patto tra Pd e Azione. Il tutto su Twitter, laddove Porro scrive: "Azione e Pd trovano l'accordo. Bene. E chissene...", cinguetta tagliente.
A corredo del cinguettio un articolo di Giuseppe De Lorenzo pubblicato su nicolaporro.it, dove non mancano giudizi taglienti. " E così i giornali ci hanno costretti per una settimana a stare appesi alle decisioni di Azione. Come se Azione fosse davvero l’ago della bilancia di queste strambe elezioni anticipate", viene - giustamente - puntualizzato. Infine, la chiusa: " L’unica nota positiva è che, finalmente, forse, la smetteranno con questa telenovela estiva. Che poi, voglio dire, machissenefrega di Calenda. No?". Sì, assolutamente ineccepibile.