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In Onda, Carlo Calenda delira dopo il patto: "Per Azione meglio andare da soli"

martedì 2 agosto 2022

2' di lettura

Mister prezzemolino Carlo Calenda, oggi, è anche l'uomo del giorno: ha infatti firmato il patto con Enrico Letta, Pd e Azione insieme alle elezioni. Tema che teneva banco in modo quasi inspiegabile da giorni, inspiegabile per il peso elettorale di Calenda, almeno stando ai sondaggi di oggi. Ma tant'è. Ed eccolo, dunque, in studio a In Onda, il programma condotto da Luca Telese e Marianna Aprile su La7: Carlo Calenda, fresco d'accordo, spiega le sue ragioni e attacca "le destre" con toni rivedibili. Ma, soprattutto, riesce a dire che per Azione "era meglio andare da soli". Ma come, ha appena firmato l'accordo?

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Procediamo con ordine. "La destra ha una coalizione disomogenea: una parte sta con Draghi, un'altra contro, un'altra col Pd in Europa e l'altra contro. Ma è come se l'elettore di destra accettasse queste totali opposizioni in modo più tollerante - premette mister Azione -. Per questo dico, pur mantenendo la mia nettezza, cercando di essere dritto: penso che il tempo della polemica è finito. Il mondo che si deve muovere è quello degli italiani, è irrilevante che abbiano votato destra o sinistra: non vogliono vedere un Paese che si distacchi all'agenda Draghi. Ma non solo: sono persone che hanno avuto esperienze di governo disastrose e sono vicine a Viktor Orban e Vladimir Putin", la spara grossissima.

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"Riusciamo a prenderle quelle persone?", riprende Calenda riferendosi al Paese che "non vole distaccarsi dall'agenda Draghi". E ancora: "Quello che ho chiesto a Letta non sono condizioni per me: per Azione era meglio rompere e andare da solo - riesce ad affermare poche ore dopo l'intesa -. Sono condizioni per prendere quell'elettorato. Quello che premia in Italia da tanto tempo è rompere con tutti: la rottamazione, la rivoluzione liberale, il vaffa, il prima gli italiani... Ma con tutta questa rottura, si è rotto tutto: io sono un uomo che facilmente rompe, ma se ci sono le condizioni per costruire rinuncio a un pezzettino di purezza con grandissima serenità", conclude Carlo Calenda con toni quasi poetici, lirici.

Calenda a In Onda: qui il video

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