L'endorsement

Giorgia Meloni verso il trionfo, chi si schiera dalla sua parte

Antonio Rapisarda

Uno «su quattro» di quegli italiani che alle Politiche - secondo tutti i sondaggi - voterà Fratelli d'Italia «per Giorgia Meloni premier» è l'ultimo Dc. È Gianfranco Rotondi, leader di "Verde è Popolare", da ieri è ufficialmente in campo a sostegno della leader dei conservatori. «Si profila finalmente un'alternativa tra due politici - ha spiegato ieri in un video -: Enrico Letta e Giorgia Meloni. Due politici giovani, di sinistra e di destra». Davanti a questo bivio gli «ultimi democratici cristiani» non hanno avuto dubbi su chi puntare: su Giorgia.

Un endorsement importante questo dell'ex ministro berlusconiano, in Forza Italia con la cordata diccì fin dal 1995, ma non così a sorpresa: da mesi, infatti, Rotondi è attento osservatore ed estimatore del lavoro svolto dalla numero uno di via della Scrofa che proprio a fine luglio è stata ospite d'onore del fotografatissimo, e pieno di alti funzionari di Stato (fra cui l'economista della Bce, Fabio Panetta), compleanno dell'esponente azzurro. Che alla Meloni ha riconosciuto di aver ricostruito il sentiero franato con l'ultimo governo di centrodestra: «Nel 2008 abbiamo fondato, con Berlusconi e Fini, il Pdl, che rappresentava la grande speranza di un partito di massa del centrodestra; sapete com' è andata... divisioni, liti, scissioni». Poi?

 

 

«È apparsa all'orizzonte una giovane donna, Giorgia Meloni, che con il suo entusiasmo ha ricostruito dalle macerie che noi abbiamo lasciato a terra».
È lei, dunque, la donna giusta per riportare al governo «un centrodestra moderno», capace di integrare politicamente temi e battaglie cari alla Balena bianca. «Viene da destra?», si chiede lo stesso Rotondi. «Certo, ma da una destra che ha detto le parole giuste nel tempo in cui andavano dette, a Fiuggi, e poi dal centrodestra europeo del Pdl, al governo accanto a Berlusconi». In termini pratici? «Le scelte storiche si fanno senza condizioni», ha voluto chiarire Rotondi. Tradotto: «Non abbiamo mercanteggiato seggi, abbiamo offerto a Giorgia Meloni i nostri temi, anzitutto la sensibilità ecologica, raccomandata da Papa Francesco e la nostra classe dirigente. A lei la scelta di come affrontare questa battaglia».

 

 

Una scelta che, secondo i rumor, potrebbe vedere proprio Rotondi in uno dei collegi di cui FdI s' è presa carico per garantire rappresentanza parlamentare alla gamba moderata della coalizione. La Meloni intanto ha puntato ieri su alcune precise responsabilità del Pd. Se la riforma presidenzialista è così invocata dagli italiani, ad esempio, è perché l'atteggiamento dei dem la rende necessaria: «Anche una Repubblica parlamentare può essere stabile se i partiti rispettano il responso delle urne», ha commentato Giorgia su Twitter. In Italia però non è così «a causa della spregiudicatezza del Pd. Per questo motivo serve il presidenzialismo».