Candidata dem

Laura Boldrini, "per cosa ha scambiato la Costituzione": una figura tremenda

Iuri Maria Prado

L'altra sera, nel corso di non so più quale trasmissione televisiva, Laura Boldrini, già presidente della Camera e attuale candidata per il centrosinistra, ha dichiarato quanto segue: «Chi non è antifascista è contro la Costituzione». Nessuno tra i presenti in studio, e tanto meno la graziosa conduttrice, ha ritenuto dire qualcosa su quella plateale fesseria, oltretutto pronunciata col sussiego tipico della partigiana che crede di dirla giustissima quanto più la dice sbilenca.

Siccome c'è caso che questa signora possa tornare a figurare tra quelli che scrivono le leggi e poiché, purtroppo, è probabile che molti ritengano ineccepibile quella sua balorda sentenza, varrà la pena di spiegare che nessuna norma, e certamente non la Costituzione, vieta a chicchessia di "essere" qualcosa (fascista, antifascista, comunista, anticomunista, carnivoro o vegetariano), né tanto meno obbliga a essere una cosa o l'altra. È forse una distinzione troppo ambiziosa per la cultura politica della signora Boldrini e di quelli che la candidano, ma l'ordinamento (il nostro: in Corea del Nord non saprei), a cominciare proprio dalla Costituzione, pretende dai cittadini il rispetto della legge, non il dovere di omaggiarla e nemmeno quello di ritenerla giusta. E tra i doveri da rispettare non c'è quello di dirsi - e appunto nemmeno di essere - antifascisti.

Essere contro la Costituzione è semmai proprio di chi, come la signora Boldrini, la scambia per un simulacro dottrinario, un libello valoriale, lo strumento inquirente con cui si fa investigazione delle inclinazioni civili e politiche dei cittadini. Se poi il requisito antifascista è quello in voga presso coloro che lo propugnano secondo il modulo della signora Boldrini, allora è anche più importante denunciarlo e prenderne le distanze perché si tratta della pretesa autoritaria e antidemocratica con cui i diritti si distribuiscono e si revocano a punti, a quiz Bella Ciao, tu sei tutelato a patto che ti dichiari antifascista e altrimenti ciccia. La cultura (chiamiamola così) di questi scriteriati non è soltanto discutibile. È pericolosa. E per fortuna la Costituzione di cui straparlano non è disegnata secondo il loro intendimento.