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Matteo Salvini contro Rachele Scarpa: "Candidata Pd, come i terroristi islamici"

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Nel Pd hanno un problema con Israele. E dopo Raffaele La Regina, si apre il caso di Rachele Scarpa, collaboratrice dell'europarlamentare Alessandra Moretti a Strasburgo, 25enne vicesegretaria comunale di Treviso e membro della direzione regionale dem e candidata in Veneto alle prossime politiche. Il primo, 29enne capolista in Basilicata, ha ritirato la sua candidatura dopo che alcuni suoi vecchi post su Facebook che mettevano in dubbio la legittimità dell'esistenza dello Stato d'Israele sono tornati alla luce nelle scorse ore. Inizialmente l'ex collaboratore del vicesegretario Pd Peppe Provenzano aveva tentato di cancellare i post incriminati cancellandosi pure dai social, quindi sabato mattina è tornato assicurando che non ci sarebbe stato nessun passo indietro. Alla fine, nel primo pomeriggio, qualcuno al Nazareno deve averlo convinto a mollare la presa. Questione di decenza e di convenienza, visto che al suo posto Enrico Letta ha potuto recuperare il big Enzo Amendola, ex ministro per gli Affari europei, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nonché draghiano di ferro, che era stato di fatto silurato e inserito in lista a Napoli, tra mille polemiche e con pochissime speranze di venire eletto.

 

 



"Non solo La Regina - rilancia ora il segretario della Lega Matteo Salvini -, che dopo un penoso balletto ha finalmente deciso di rinunciare alla candidatura. Un’altra aspirante parlamentare del Pd, sponsorizzata da Letta, ha scritto gravi post contro Israele: si tratta di Rachele Scarpa, che addirittura aveva contestato la presenza del suo partito a una manifestazione organizzata dalla comunità ebraica di Roma. Troppi esponenti del Pd parlano come estremisti islamici: una vergogna che non deve restare senza conseguenze".

Nel post tirato in ballo da Salvini, risalente all'11 maggio 2021, la Scarpa scriveva: "Chi si ostina a parlare del 'diritto di Israele di difendersi' si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione" e contestava Letta in persona, sceso in piazza a fianco del governo israeliano: "Non ho condiviso la partecipazione del segretario del mio partito a quella manifestazione, e credo che sia un errore partecipare a manifestazioni che condannano la violenza sui generis senza specifiche sulla realtà, dove c'è invece un oppressore, un oppresso e una sproporzione esagerata tra le forze". Anche lei, scrive il Giornale, ha cancellato il post in questione, ma sui suoi profili sono molti gli interventi pro-palestinesi.

 

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