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L'Aria Che Tira, raptus di Ignazio La Russa: alza il braccio e...

Ignazio La Russa perde le staffe. Accade a L'Aria Che Tira, nella puntata in onda giovedì 8 settembre su La7. Qui il senatore di Fratelli d'Italia commenta le parole di Jean-Luc Mélenchon. Il leader e fondatore del principale gruppo politico francese di sinistra ha detto agli elettori di non credere che sarà la destra a "metterci la minestra nel piatto". Parole che hanno scatenato La Russa: "Se lo dice lui. Mélenchon è quello del pugno chiuso con De Magistris, i conti con la storia certuni non li fanno mai". E ancora nel salotto di Myrta Merlino e mostrando anche lui il pugno in alto e chiuso: "Viene a dare lezioni a noi".

 

 

Poi ecco che interviene Manlio Di Stefano, deputato ora di Impegno Civico: "La fiamma nel simbolo però ce l'avete voi". Finita qui? Neanche per sogno, perché La Russa non la lascia passare: "Ragazzi miei, la fiamma è un simbolo nato nel Dopoguerra ed è la costante di tutti i movimenti politici di destra, non ha niente a che vedere col fascismo". 

 

 

Il senatore non risparmia neppure il governo, reo di aver fatto slittare il decreto Aiuti contro il caro-energia e l’emergenza bollette: "Se le forze politiche, e lo dice l’unica di opposizione, capiscono la serietà del momento e la smettano per un attimo, almeno sul decreto Aiuti di fare campagna elettorale, si può trovare un’intesa e si faccia convertire subito questo decreto". Da qui la stoccata finale: "C’è il ritardo incredibile della ragioneria dello Stato, che continua a lavorare con dei ritmi da terzo mondo, lo dico e me ne assumo la responsabilità".