Parola al direttore

Meloni, Sallusti: "Brava e fortunata. Nella partita della vita si trova contro Letta..."

Alessandro Sallusti

Non ce la fa, non può farcela. Enrico Letta ha detto, tra l'altro, di avere avuto in vita grande fortuna. Può essere, in effetti per pochi mesi è stato anche presidente del Consiglio, ma evidentemente non era pronto a tanta manna dal cielo e non lo è neppure adesso, al punto da soccombere nel primo, e forse unico, confronto televisivo con la sua principale rivale alle elezioni politiche trasmesso ieri sera dalla tv del Corriere della Sera

 

Toccava a lui, che i sondaggi danno in grande svantaggio, cercare di recuperare, inventarsi qualche cosa che riaprisse la partita, fosse anche fare la mossa della disperazione come fece Silvio Berlusconi spolverando la sedia su cui fino a poco prima era seduto Marco Travaglio nel faccia a faccia in diretta da Santoro che gli valse la rimonta che lo portò alla "quasi vittoria" nelle elezioni del 2013. Invece niente: Enrico Letta è apparso grigio, monotono, banale, scontato nel ripetere una lezioncina imparata a memoria che gli italiani hanno già giudicato, nelle loro intenzioni di voto, insufficiente. Viceversa Giorgia Meloni ha giocato la partita perfetta di chi si trova in vantaggio e non vuole strafare per il gusto di stupire: tranquilla, chiara, rassicurante anche sui temi più delicati per lei e per la coalizione di cui fa parte. Sulla faccia e nelle parole di Enrico Letta si sono viste e sentite tutte le paure di un Pd frastornato e che privato di Mario Draghi non sa più da che parti voltarsi. 

 

Ma come - direi se fossi un elettore di sinistra - stiamo perdendo e tu fai melina in difesa e quando rilanci lo fai tipo palla in tribuna? E potrei aggiungere: ridateci in corsa Matteo Renzi, che magari si perde lo stesso ma almeno si sogna e ci si diverte un po'. Ma si sa, la sinistra quando per caso ne trova uno buono - cioè non proprio di sinistra - lo uccide con le sue mani per cui adesso si ritrova con uno che sarà anche fortunato come dice lui ma che parte per il tour finale con un pulmino a trazione elettrica - che fa tanto chic - e rimane con le batterie scariche in mezzo alle campagne. 

Ecco, Letta ha dato proprio l'idea di avere le batterie scariche anche lui e non c'è colonnina che da qui a domenica 25 possa venirgli in soccorso. La Meloni è brava, per carità, ma lei sì che è tanto fortunata a trovarsi contro nella partita della vita uno così, uno come Enrico Letta che sperava prima di vincere, poi di essere almeno il primo partito e che ora si ritrova solo a sperare di salvare la sua poltrona.