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Matteo Salvini, l'allarme: "Sinistra disperata, mi aspetto di tutto prima del voto"

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Nel giorno del raduno a Pontida, e dopo il duro botta e risposta a distanza con Mario Draghi, ecco che Matteo Salvini suona la carica in un'intervista concessa a QN. Un'intervista in cui parla dei suoi programmi, dell'ipotetico futuro governo, ribatte alle accuse piovute senza soluzione di continuità nelle settimane di campagna elettorale e, soprattutto, lascia intendere che qualcosa potrebbe ancora accadere. Altro fango, altre accuse proprio a ridosso del voto. Contro la Lega o anche contro i suoi alleati.

 

 

Quando gli chiedono se non esclude nuovi veleni, il leader del Carroccio risponde: "La sinistra è così disperata che purtroppo mi aspetto di tutto: troppe volte ha dimostrato di non accettare la sconfitta e di ricorrere a tutti i metodi per abbattere quelli che non considera avversari, ma addirittura nemici - rimarca -. Attendo ancora le scuse della sinistra e dei suoi giornali per il fango e le insinuazioni gravissime degli ultimi giorni, ma temo non arriveranno", spiega Salvini

Quindi le ricette per contrastare il caro-gas. "Servono soldi veri alle imprese e alle famiglie adesso. Non bastano crediti d'imposta: ci vuole lo scostamento di bilancio. Servono almeno 30 miliardi oggi, per non spenderne almeno tre volte tanto domani tra cassa integrazione, disoccupazione e impoverimento del Paese. Non è un caso se ad alzare la voce sia soprattutto la Lega", rimarca Salvini con evidente intento polemico contro Mario Draghi.

 

 

E perché non è un caso? "Perché la Lega, con 800 sindaci, 6 presidenti di regione e migliaia di amministratori locali conosce il territorio e le sue problematiche. Il Pd finge che il problema non esista: non vorrei che, sapendo di perdere, preferisca consegnare al centrodestra un Paese in macerie", ricorda.

Infine, una battuta su Giorgia Meloni, l'alleata e leader di FdI: i due, come è noto, hanno infatti idee differenti sull'eventuale scostamento di bilancio. "Con Giorgia troveremo sicuramente l'accordo. Non mi interessano le formule, ma le soluzioni - assicura -. Con il solo strumento del credito d'imposta si condanna alla desertificazione il tessuto industriale del Paese. Senza una iniezione importante di liquidità l'economia reale si fermerà: allora sì che dovremo temere speculatori e avventurieri", conclude Matteo Salvini.

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