Toto-ministri

Casellati, esplode il caso? "Niente scherzi", fuga di notizie dalla Lega

"Tutto si tiene", ha ricordato Giorgia Meloni a Silvio Berlusconi nel faccia a ficca della riappacificazione. Le parole della leader di Fratelli d'Italia nonché premier in pectore si piazzano a metà strada tra una innegabile verità politica e una velata "minaccia": occhio, perché anche una sola tessera del mosaico più far saltare di nuovo tutto, come nel più insidioso rompicapo. E ora, dopo il caso Licia Ronzulli, rischia di aprirsi la partita su Elisabetta Alberti Casellati.

 

 



Il Cav è stato chiaro: accantonata ormai la possibilità di veder assegnato un ministero alla sua fedelissima collaboratrice, Forza Italia esige una poltrona pesante, quella della Giustizia. Sul punto, però, la Meloni sembra aver alzato un altro muro: in via Arenula il candidato migliore, perché tecnico di alto profilo, è quello di Carlo Nordio, ex procuratore eletto, peraltro, nelle liste proprio di FdI. Di fronte alle insistenze di Berlusconi sul Guardasigilli, la Meloni non ha voluto essere categorica ma ha ricordato che se si dovesse riaprire il dossier, a quel punto si riaprirebbero i giochi complessivi. 

 

 



Da qui l'offerta, importante: alla Casellati potrebbe andare il Ministero per le Riforme. "Eventualità - scrive il Corriere della Sera - che non convince la Lega". "Mi piacerebbe se ci fosse un ministero per tutte le grandi riforme, non solo dell'Autonomia", sono le parole di Matteo Salvini. E mentre Roberto Calderoli sta per diventare ministro degli Affari regionali con delega, appunto, alle autonomie, dal Carroccio non nascondono una certa ansia: "Casellati è veneta e dunque dovrebbe essere sensibile al tema - fa sapere al Corriere della Sera una anonima fonte interna alla Lega -. Però: non facciamo scherzi. Le autonomie, che non hanno rango costituzionale, sono pronte. Il presidenzialismo non lo è". E il tema, suggerisce sibillino il Corsera, "è importante anche in vista delle Regionali 2023 in Lombardia".

 

 

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