Governo Meloni, la sinistra vuole censurare il "Merito"

Non poteva mancare la rissa a sinistra nemmeno sul nome del Ministero dell'Istruzione che ora diventa dell'Istruzione e del Merito. E proprio la parola "merito" ha scatenato la rissa tra il Terzo Polo e la Cgil. Ad aprire le danze è stato il segretario Maurizio Landini: "Trovo sia sbagliato, quando parliamo di istruzione in un Paese dove c'è questo livello di diseguaglianze, introdurre la parola merito: rischia di essere uno schiaffo in faccia per chi può avere tanti meriti ma parte da una situazione di diseguaglianza. Bisogna mettere le persone nella condizione di dare il meglio di sé e quindi di avere le stesse possibilità".

 

 

A stretto giro gli risponde Calenda, leader di Azione: "Il merito è l'unico antidoto a una società classista o a una società appiattita sull'ignoranza. Come realizzare il merito in modo giusto è un dibattito difficile e interessante, rifiutarne il principio è assurdo e antistorico".

 

 

Calenda attacca così la Cgil: "Questa presa di posizione di Landini è incredibile. In nessun paese del mondo il segretario del principale sindacato si dichiarerebbe contro il merito come principio. Questa posizione ideologica spiega perché la Cgil è stata spesso negli ultimi anni un freno alla modernizzazione del paese. Spero che Cisl e Uil prendano le distanze". A rendere tutto più chiaro è il tweet del ministro all'Istruzione e al Merito, Valditara: "Aver coniugato Istruzione e merito è un messaggio politico chiaro". A quanto pare non lo è solo per la sinistra.