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Meloni, "li vogliamo subito": la prima mossa contro il caro bollette

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Giorgia Meloni si è presentata in conferenza stampa dopo il primo Consiglio dei ministri di peso, durante il quale è stato affrontato il tema più scottante, quello della crisi energetica. In particolare è stata approvata la Nadef: “Noi - ha dichiarato la premier - riusciamo per il 2022 a liberare, in forza soprattutto dell’extragettito Iva di un terzo trimestre abbastanza favorevole e che prevede uno 0,5% in più di Pil, circa 9,5 miliardi che la prossima settimana vorremmo già utilizzare per il caro energia”.

“Per quanto riguarda il 2023 - ha proseguito la Meloni - l'indebitamento programmatico al 4,5% che poi va a scendere nel 2025. E questo ci consente di liberare altri 22-23 miliardi per affrontare il caro energia. Di fatto individuiamo risorse per oltre 30 mld di euro per affrontare l'emergenza energetica”. Inoltre la premier ha sottolineato che le misure adottate non sono “solo sul piano emergenziale, sul caro bollette, ma anche per permettere a questa nazione di essere indipendente e autonoma in termini di approvvigionamento energetico”.

Capitolo trivelle: sul tavolo del Cdm c’è stato anche un emendamento del governo al decreto legge Aiuti ter, con l’obiettivo di aumentare l’estrazione di gas in Italia. La Meloni ha annunciato la possibilità di “liberare alcune estrazioni di gas italiano facilitando concessioni in essere e concedendo nuove concessioni chiedendo ai concessionari di mettere a disposizione in cambio da subito, da gennaio, gas - 1-2 miliardi di metri cubi di gas - da destinare alle aziende gasivore a prezzo calmierato”.

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