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Pd, nostalgia canaglia: il comitato costituente riparte da Marx e Lenin

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Alberto Busacca
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Alla fine tra i compagni del Pd prevale sempre la nostalgia per i bei tempi del collettivo del liceo. Capelli lunghi, barba tagliata male, Kefiah al collo e una sigaretta penzolante dal labbro.

Poi grandi discorsi sui lavoratori (senza aver lavorato) e sulla rivoluzione (senza farla davvero). E così, alla prima riunione del Comitato costituente del nuovo Partito democratico, in tanti hanno deciso di tornare a sentirsi un po' dei ragazzini impegnati e sognanti.

Gianni Cuperlo, per esempio, ha voluto citare «l'undicesima tesi di Marx su Feuerbach», forse sperando di sedurre qualche collega di partito. Non essendo sfortunatamente cresciuti in una sezione del vecchio Pci, e confessando di essere impreparati, ci affidiamo a Wikipedia. Ecco quindi l'undicesima tesi su Feuerbach: «I filosofi hanno solo interpretato diversamente il mondo; ma si tratta di trasformarlo». Pare, sempre secondo Wikipedia, che questa tesi vada letta «come presa di distanza da una lunga tradizione filosofica che aveva in Hegel il suo rappresentante più autorevole». Bene...

 

FALCE E RACCHETTA
Ma non c'è soltanto Cuperlo. Scrive infatti Avvenire che dopo Cuperlo è stato il turno della giovane Caterina Cerroni, che ha confessato che in questa fase sta «rileggendo Lenin tramite Chomsky», in particolare in riferimento al nesso tra «teoria rivoluzionaria e pratica rivoluzionaria».

Pare essere una cosa molto seria. Probabilmente più interessante che leggere la manovra economica... Per capire il tenore del dibattito, la cosa migliore è leggere il tweet di Arturo Parisi: «"Invece che alla prima riunione del Comitato costituente del nuovo Pd sembrava i essere alla ricostituzione di Democrazia proletaria", scherza amaro uno dei membri del suddetto e affollato Comitato, 87 designati "in rappresentanza-così è stato spiegato- delle varie anime del Partito democratico"». 

Insomma, il Pd riparte da Bonaccini e Schlein ma anche un po' da Marx e Lenin e dai terribili dibattiti in stile anni Settanta... forse alla fine ha ragione il sindaco di Bologna Matteo Lepore, che scherzando ha detto di voler cambiare nome al partito, da Pd a Padel (Partito democratico e del lavoro). Meno letture polverose e più attività fisica. Falce e racchetta...

 

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