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Repubblica agita le manette e gode: "FdI rischia il processo"

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Dopo la bagarre alla Camera e l'informativa del ministro Nordio, il caso Cospito sembra essere ormai diventato il caso Delmastro-Donzelli. La Procura, infatti, ha aperto un fascicolo di indagine alla luce di un esposto presentato da Angelo Bonelli, deputato del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, ipotizzando la rivelazione del segreto di ufficio. Tutto nasce dalla divulgazione in Aula di alcuni atti "sensibili" sull’anarchico Alfredo Cospito da parte di Donzelli, che avrebbe ricevuti quei documenti dal collega Delmastro. Vicenda che Repubblica riassume con un titolo roboante, a dir poco forzato, clamorosamente partigiano: "FdI rischia il processo". Già, come se tutti i Fratelli d'Italia rischiassero di finire alla sbarra. Tant'è...

 

 

 

E così nell'informativa di ieri al Parlamento il ministro della Giustizia - di fronte alle proteste delle opposizioni - ha spiegato che "c’è un intervento della magistratura che impone riserbo", anche se poi ha assicurato: "Non ci pareremo dietro la Procura di Roma". Nel frattempo, M5s e Pd hanno presentato una mozione di censura contro Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, chiedendone la revoca dell'incarico.

 

 

 

Il Guardasigilli ha fatto sapere che "tutti gli atti riferibili a detenuti in 41 bis sono per loro natura sensibili". Poi ha aggiunto che su come Donzelli abbia avuto i documenti "sono in corso approfondimenti. C’è un’indagine penale in corso". Nordio, insomma, ha fatto sapere che potrà parlare e chiarire il tutto solo quando saranno terminati gli approfondimenti sulla vicenda. Sentito da Repubblica, invece, Delmastro ha detto che si dimetterebbe solo se fosse il ministro della Giustizia a chiederglielo. Poi ha aggiunto: "Se venisse dimostrato che quegli atti sono riservati e classificati, in quel caso avreste ragione voi a chiedere le dimissioni, ma non è così". E ancora: "Non c’è nulla di classificato, altrimenti non ne avrei parlato, nemmeno a un amico come Donzelli. Rispondo a tutti i parlamentari, quando mi fermano in Transatlantico, anche a quelli del Pd, purché abbia elementi, documenti, che non siano riservati".

 

 

 

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