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"Gli assassini di Cospito". Manifesti choc a La Sapienza: i volti dei politici

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Manifesti e scritte inneggianti ad Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto nel carcere di Opera e in sciopero della fame contro il regime di 41bis e l'ergastolo ostativo, sono apparse sui muri della città universitaria de La Sapienza di Roma. In particolar modo un manifesto con scritto "Chi sono gli assassini di Cospito?" con i volti su sfondo nero del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro della Giustizia Carlo Nordio e dell'ex Guardasigilli Marta Cartabia, del presidente del consiglio Giorgia Meloni. E ancora il volto di Anna Maria Loreto, procuratore capo di Torino, di Giovanni Russo, capo del Dap e del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo. L'Università si è adoperata immediatamente per la cancellazione delle scritte, apparse anche sui muri del Rettorato, e la rimozione dei manifesti all'interno della città universitaria. Al momento sono rimaste solo alcune scritte sui muri della Facoltà di Lettere.

"Esprimo la più ferma condanna per il gesto di inaudita gravità avvenuto all'Università La Sapienza di Roma - lo dichiara in una nota il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana -. Auspico la pronta individuazione dei responsabili di questa iniziativa vile e vergognosa". 

La tensione alla Sapienza pare destinata ad aumentare. Gli studenti della Facoltà di Lettere si sono dati appuntamento alle 16 per un momento di confronto collettivo sul caso Cospito. L'annuncio è stato dato questa mattina quando dalle scale della Facoltà è stato letto un comunicato stampa per spiegare le ragioni della mobilitazione partita ieri e che vedrà la conclusione domani in un corteo fino a Piazza Vittorio. "Il tempo delle testimonianze e delle parole è finito - ha detto una studentessa leggendo il comunicato -, pensiamo che sia il tempo di mettersi in gioco, ognuno con le proprie possibilità, in un movimento eterogeneo ma dal messaggio chiaro. Per questo invitiamo studenti e docenti a partecipare a un momento di confronto collettivo, alle 16 a Lettere per immaginare insieme i prossimi passi della mobilitazione". "106 giorni di sciopero della fame contro 41bis e ergastolo ostativo - ha proseguito - sempre più gravi condizioni di salute, tante prese di parola, nessuna soluzione reale. Alfredo Cospito, di recente trasferito nel penitenziario Opera di Milano, regime di 41bis continua la sua lotta. Noi in questi mesi abbiamo preso parola, organizzando dibattiti, scendendo in strada, coinvolgendo artisti, distribuendo volantini, attaccando uno striscione o firmando un appello - ha continuato nella lettura del comunicato - oggi gli spazi politici in cui abbiamo costruito la solidarietà ad Alfredo sono costantemente minacciati da un clima di terrore e paura diffuso nelle ultime settimane; per questo abbiamo deciso di riprenderci la Facoltà di Lettere, consapevoli che i nostri luoghi di formazione siano gli spazi da cui partire per costruire insieme un dibattito che sia in grado di prendere parola e schierarsi contro 41 bis, ostatività ed ergastolo. Un messaggio chiaro anche alla dirigenza della Sapienza, fino 'ora sorda alle reiterate richieste di presa di posizione".

"La 'non decisione' del trasferimento in una struttura attrezzata a far fronte ai prossimi collassi del suo corpo - concludono gli studenti -, si accompagna, infatti, al tenebro clima poliziesco e repressivo, sostenuto dalle testate nazionali di questo paese, che parla di minaccia anarchica, perquisisce gli studenti che entrano nella propria università o fanno striscioni in una sede sindacale, chiede informative, rispolvera il lessico dei suoi anni migliori 'per la fermezza', 'per non cedere ai ricatti', 'per nessuna trattativa con i terroristi'. Mentre fuori si tenta di criminalizzare la solidarietà, si gioca a individuarne una buona e una cattiva, si stabiliscono zone rosse e si schiera la celere, noi siamo consapevoli che sia il momento di costruire momenti di discussione e mobilitazione plurale e inclusiva che rilanci la lotta per la liberazione di Alfredo e per l'abolizione del 41bis e dell'ergastolo ostativo".
 

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