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Qatargate, Alessandra Moretti? Toh, cosa "ricorda" tre anni dopo

Alessandro Gonzato
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Ricordate il viaggio in Qatar della dem Alessandra Moretti per i diritti dei lavoratori? Per renderne conto a Bruxelles l'europarlamentare ha impiegato quasi 3 anni, 1.066 giorni, a fronte dei 60 di tempo massimo. Il viaggio è del 16 e 17 febbraio 2020 e la dichiarazione di partecipazione è stata compilata il 17 gennaio di quest'anno, scoppiato il mega-scandalo mazzette legato al Paese che ha ospitato i mondiali di calcio oltre al Marocco. È tutto consultabile sul sito del parlamento Ue.

Spieghiamo: gli eurodeputati, quando i viaggi non sono direttamente finanziati dall'istituzione, dunque quando sono pagati da Stati terzi o associazioni, hanno l'obbligo di dichiararli entro la fine del mese successivo indicandone i dettagli. Se si va a spulciare il sito deputato per deputato ci si accorge di una drastica inversione di tendenza da prima a dopo lo scoppio del Qatargate: tra gennaio e novembre 2022 si registravano in media 4 dichiarazioni al mese, mentre da dicembre 2022 e gennaio 2023 ne sono depositato di stato 104. Un caso? Forse. Ma è difficile non pensare a una voglia di dimostrare maggiore trasparenza legata ai timori (magari anche infondati) dell'inchiesta. Il quotidiano belga Le Soir ha analizzato le dichiarazioni di 328 viaggi effettuati da 140 eurodeputati in carica e 15 eletti che nel frattempo non ricoprono più il ruolo. Noi abbiamo approfondito qualche dettaglio. Chiariamo: non c'è alcun reato, ma sono comportamenti che violano il codice di condotta Ue.

 

 

 

La Moretti, in quella visita del febbraio 2020, ha vissuto al Ritz-Carlton, invitata dalla Commissione qarariota dei diritti dell'uomo, arrivata in business class. La moderatrice di una sessione del dibattito era Eva Kaili, la vicepresidente destituita del parlamento Ue, in carcere dal 9 dicembre con le stesse accuse di Antonio Panzeri, il grande “pentito” del Qatargate. Tra i relatori in Qatar, anche Dimitris Avramopoulos, che più tardi sarebbe entrato nella Ong di Panzeri, la Fight Impunity. C'era pure il socialista belga, anche lui arrestato, Marc Tarabella, in quei giorni al Ritz di Doha, e lui era arrivato prima e se n'è andato dopo rispetto alla Moretti (che per il Qatargate non è indagata, va ricordato) . E anche a Tarabella è venuto in mente 3 anni dopo di rendere conto del viaggio. 

 

 

 

Altro soggiorno in Qatar, stavolta dal 7 al 10 maggio '22, e altra socialista “sbadata”: si tratta di Maria Arena, che si è dimessa dalla sottocommissione Ue per i Diritti umani. Lei si è dimenticata anche viaggi in Libano mentre la Moretti ne aveva altri due a Sorrento. Le Soir ha evidenziato che tra gli “smemorati” il 61,4% fa parte del ritardo gruppo socialdemocratico (di cui fa parte il Pd) seguito dai Verdi (43,6). Il Ppe è al 23,9, l'Ecr (di cui fa parte Fratelli d'Italia, al 3,2) e Id (Lega) non ha ritardatari. Il record-man di viaggi (legali) a scrocco è il Verde Reinhard Butikofer, tedesco, “gretino” che in 6 mesi ne ha collezionati 22, oltre a quelli ufficiali: alla faccia dell'ambiente. Capolista dei “ritardatari” è Svenja Hahn, anche lei tedesca e di sinistra (Renew): 1.264 giorni. Le mete preferite degli eurodeputati? India, Israele, Emirati Arabi. 

 

 

 

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