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Serracchiani, "ciò che non siamo": brutale attacco a Salvini e Meloni

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"Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo". Debora Serracchiani prende in prestito una poesia di Eugenio Montale per picchiare duro su Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La capogruppo alla Camera del Pd, su Twitter, commenta così il video della premer e del ministro dei Trasporti intenti a cantare al karaoke La canzone di Marinella di Fabrizio De Andrè, venerdì sera, alla festa di per i 50 anni del leader della Lega in un locale alle porte di Milano. All'evento, riservato a un centinaio di persone, erano presenti vari esponenti politici della maggioranza e del governo di centrodestra. Questo è bastato, a molti commentatori di sinistra sui social e a diversi esponenti politici, per strumentalizzare ancora una volta la vicenda legando la festa privata al dramma vissuto in questi giorni a Cutro, dove due settimane fa sono morti oltre 70 migranti nel naufragio a poche decine di metri dalle coste italiane. 

A innescare la violentissima polemica è stato Nicola Porro, giornalista del Giornale e conduttore di Quarta Repubblica, su Rete 4, che ha condiviso il video del duetto musicale su Instagram con l'ironico commento "A proposito di crisi di governo". "Per fortuna non dobbiamo sopravvivere cantando...", ha commentato divertito il ministro della Difesa Guido Crosetto, ma intanto le accuse e le critiche hanno iniziato a montare. "Ieri è stata una giornata molto dolorosa per tutti noi - ha dichiarato invece il sindaco di Bologna del Pd Matteo Lepore, molto vicino alla neo-segretaria Elly Schlein -, abbiamo sepolto alcune bare, anche una bambina. Devo dire che sono rimasto molto colpito dalle immagini che ho visto sia della conferenza stampa del governo, sia del Karaoke di Salvini e Meloni, che non hanno voluto incontrare i familiari né portare omaggio alle bare, ma hanno trovato il tempo per festeggiare i 50 anni del ministro Salvini". "Ho ancora bisogno di qualche giorno - ha aggiunto polemicamente il primo cittadino - per capire quali sono le parole più adatte per commentare una scena di questo tipo".

De Andrè nel 1964 scrisse la canzone ispirato da un fatto di cronaca avvenuto undici anni prima, l'uccisione di una prostituta uccisa e abbandonata in un fiume. Anni dopo è stato ricostruito che quella donna si chiamava Maria Boccuzzi, emigrata dal paesino calabrese di Radicena a Milano. Qui, dopo aver lavorato come operaia, cercò invano gloria nel mondo dello spettacolo, finendo su una strada tribolata e morendo a 33 anni, ritrovata cadavere il 28 gennaio 1953 nel fiume Olona, alla periferia della città. Proprio a questo si riferisce Selvaggia Lucarelli in un altro velenosissimo attacco sui social: "I due cristiani Meloni e Salvini non vanno a Cutro a pregare davanti alle bare, ma a Cutro senza volerle vedere. E poi la sera un po' di Karaoke al compleanno di Salvini, cantando la canzone di Marinella, ispirata alla storia di una emigrata calabrese trovata morta in un fiume". "Cantano la 'pietas', col poeta degli Ultimi. Nel giorno sbagliato. Nel posto sbagliato", il pensiero su Twitter del direttore della Stampa, Massimo Giannini. Tutto fa brodo per tentare l'ennesima spallata.

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