Macabro cabaret

Cutro, Saviano contro Meloni: "Guardate i suoi occhi"

Schiumano rabbia, a sinistra. Belve. Politiche, s’intende. Ma il bestiario è tale. «Giorgia Meloni ha le mani sporche di sangue», tuona al parlamento europeo la portavoce de La Sinistra - Gruppo The Left - Sonja Giese, durante la conferenza stampa in vista della sessione plenaria della prossima settimana. La tragedia di Cutro è un piatto succulento per gli sciacalli. Denti aguzzi. Artigili affilatissimi. Spesso a Bruxelles le battaglie di The Left sono quelle del Pd, ma non c’è alcun Dem che condanna l’attacco.

 

 

 

«La Sinistra ha chiesto un dibattito sulla sicurezza e il salvataggio dopo che 70 persone sono morte al largo delle coste italiane. Il naufragio», affonda le grinfie Giese, «è solo l’ultimo risultato della dura opposizione dell’Italia. Sotto il governo Meloni salvare vite in mare è diventato un atto criminale. Chi è al potere», prosegue la portavoce de La Sinistra, «fa accordi sporchi con Paesi terzi per tenere le persone lontane dalle coste europee. Manfred Weber (presidente Ppe, ndr) e altri conservatori in quest’aula stringono la mano insanguinata della Meloni, sperando di raccogliere i frutti alle elezioni europee», conclude Giese.

 

 

 

LA GRANDE PAURA

A Bruxelles le sinistre sono terrorizzate dall’idea di un accordo tra i Conservatori di cui il premier è presidente e il Partito Popolare Europeo. Le manovre per il voto dell’anno prossimo sono iniziate. L’alleanza nel centrodestra metterebbe all’angolo Left e Socialdemocratici. La risposta dei Conservatori a Left è durissima: «Violenza verbale inaccettabile e falsa. Le vergognose parole pronunciate dalla portavoce di The Left sono figlie non solo di un radicalismo ideologico che fa spavento, ma anche della disinformazione che parte dal nostro Paese e poi esplode con questa violenza a livello europeo, e infine di una politica che non avendo proposte specula sulle tragedie come quella di Cutro», firmato Nicola Procaccini, Carlo Fidanza e Vincenzo Sofo, eurodeputati di Fdi ai vertici del gruppo. La rabbia della Sinistra si mescola a quella di Roberto Saviano, maître à penser dei progressisti, simbolo di quella parte (minoritaria) di Paese che ancora non s’è arresa alla vittoria elettorale del centrodestra. Mister Gomorra si prodiga in un video-social di 9 minuti in cui con la consueta sicumera sentenzia che «siete voi i responsabili di questa tragedia», dove il voi - ovviamente - è Giorgia Meloni. «Il governo di estrema destra sta disarticolando i soccorsi, sta dicendo ai migranti “noi non vi salviamo più”».

 

 

 

 

Da una parte della schermata la Meloni, che spiega i fatti di Cutro, e dall’altra Saviano che con una serie di tagli, montaggi e altri artifici atti a rendere la propria narrazione epica come un monologo da Fabio Fazio non solo tenta di smontare punto su punto l’intervento del premier - il che ci starebbe, dacché esiste il diritto alla critica - ma la dipinge come il diavolo, «la Meloni fa propaganda, alza la voce, strabuzza gli occhi, men-te, men-te». E poi: «L’Italia finanzia gli scafisti da anni, li addestra, fornisce loro i mezzi. Basta menzogne!». Sì, ma di chi? Saviano continua affermando che se il governo non ostacolasse le navi Ong la tragedia non ci sarebbe stata, ma è lui che mente sapendo di mentire, perché le Ong dirette in Italia non hanno mai operato sulla linea turca. A Saviano non bastava il debutto come regista nel film su se stesso. Doveva anche esibirsi nel macabro cabaret.

 

 

 


Schiuma anche Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, che twitta: «Comunque è sempre vero che l’assassino torna sul luogo del delitto. #Cutro». Chissà se qualcuno gli chiederà mai conto ditale accusa. A confronto, ovviamente, il governatore della Puglia Michele Emiliano è un dilettante, anche se s’impegna, va detto. Si presenta su La7 con quella faccia un po’ così, Emiliano, giaccone della Protezione Civile e fattezze da Capitano Achab ingrigito ma non sciupato: «Non hanno avuto il coraggio di incontrare i parenti delle vittime, e nessuno ha chiesto scusa per la mancanza di soccorsi. Che si sia di fronte a una mancanza nei soccorsi, mi auguro incolpevole» maligna Emiliano - «è chiaro. Qualcosa si poteva fare e non è stato fatto».

 

 

 

«I BIMBI MORTI»

Emiliano pontifica dal porto di Brindisi, dove stringe la mano a favore di telecamera ai 105 migranti sbarcati dalla nave Emergency. Attenzione, irrompe nelle agenzie il vulcanico collega campano Vincenzo De Luca: «Sono sconcertato dal fatto che si racconti di un’ipotesi di soluzione per anni, per poi fare il contrario senza poi dire ai cittadini “mi sono sbagliata”. Il governo riesce a essere irritante di fronte a decine di bimbi morti. Il governo non riesce ad arrestare una decina di ladre in metropolitana a Milano e vuole dare la caccia in tutto il mondo agli scafisti». E noi che pensavamo che fosse il progressista Sala, il sindaco di Milano, uno dei totem della sinistra, il responsabile dell’insicurezza di Milano.