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Pnrr, Fitto chiede tagli. "La reazione dei ministri": retroscena bomba

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La revisione del Pnrr è cominciata. I ministri hanno messo sul suo tavolo di Raffaele Fitto le carte dei progetti che lui dovrà mettere in ordine. Bruxelles, infatti, ha chiesto al governo di darsi una mossa se vuole ottenere "flessibilità" sulle modifiche. Quindi, riporta la Repubblica in un retroscena, "i ministri hanno messo in fila gli investimenti che fanno fatica, candidati a essere esclusi dal Piano di ripresa e resilienza perché irrealizzabili entro giugno del 2026". E quasi tutti, "dal titolare dell’Istruzione Giuseppe Valditara a quella dell’Università Anna Maria Bernini", si legge, "hanno risposto alla lettera che Fitto ha inviato giovedì scorso per ottenere le informazioni necessarie a scrivere la revisione del Piano. Che lo stesso Fitto conta di inviare alla Commissione europea entro la metà di luglio, prima della scadenza formale del 31 agosto, provando così a dare un segnale rassicurante". 

 

 

I ministri quindi dovranno "assumersi la propria dose di responsabilità" e "rinunciare a qualche progetto". Pare che per esempio Matteo Salvini sia "disposto a un ritocco su quelli per il trasporto rapido di massa, in bilico anche i bus elettrici e qualche tratta ferroviaria", "Pichetto Fratin è convinto che il suo ministero realizzerà più della metà degli investimenti" e "Valditara ha proposto modifiche sugli interventi di riqualificazione delle scuole, a causa dei costi gonfiati dall’inflazione, mentre l’assegnazione di tutti i lavori per gli asili nido potrebbe essere tagliata, al 60%, se non rinviata, da fine giugno a dicembre". 

 

 

Ma attenzione perché i ministri "vogliono capire quanti di questi soldi andranno altrove, cioè negli altri ministeri, e quanti invece ritorneranno a casa, dentro nuovi progetti capaci di marciare".  Insomma, stanno già "prenotando" le risorse". La settimana prossima Fitto "porterà in Parlamento la relazione semestrale", "un’operazione verità che è solo una premessa alla revisione".

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