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Elly Schlein, la voce che la "cancella" dal Pd: "Arriva lui", già tutto finito?

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"Se fallisce lei, fallisce il Pd". È questo il mantra che ripetono a denti stretti i dem riferendosi alla segretaria Elly Schlein. La tentazione di buttare tutto all'aria è forte, ma l'idea partorita dai dirigenti della vecchia guardia costringe anche i più infervorati a mordere il freno. L’idea per assicurare una rete di protezione al partito e metterlo in sicurezza, rivela Maria Teresa Meli sul Corriere, è questa: se Stefano Bonaccini si candiderà alle elezioni europee, magari puntando alla guida del gruppo socialista di Strasburgo, bisognerà sostituirlo non solo in Regione ma anche alla presidenza del Pd. Un nome circola tra i dem, sussurrato, perché lui si tiene lontano dalle beghe politiche e non vuole essere tirato in ballo. È quello di Paolo Gentiloni. Secondo questo piano B il commissario europeo è la personalità adatta per "accompagnare". Schlein: riformista a tutto tondo, munito di solida cultura di governo, con molte relazioni internazionali, eviterebbe ulteriori sbandamenti del partito. Sarebbe una sorta di "garante" per tutti. Ma finora su quest’ipotesi viene tenuto il massimo riserbo.

 

Di certo c'è che Stefano Bonaccini - che da giorni va ripetendo ai suoi: "Non possiamo fare la guerra a Elly, sennò crolla tutto" - ha messo in moto la macchina per strutturare la sua area. "Se vogliamo provare a influenzare l’agenda del partito e far vivere veramente il pluralismo nel Pd dovremmo pensare a strutturarci come area, ha detto a una riunione della sua mozione. L’idea, spiega il retroscena del Corriere, è quella di dare vita a un’area culturale che dovrebbe essere coordinata al Senato da Simona Malpezzi e alla Camera da Federico Giannasi. Un’area, non una corrente, con una data di scadenza incorporata (quella del prossimo congresso), che dovrebbe rottamare le vecchie componenti. Guerini non si è opposto a questa ipotesi, mentre Orfini ha sollevato qualche obiezione: "Se la mozione deve diventare una Base riformista allargata io non posso essere d’accordo". L’obiettivo è di ampliare l’area coinvolgendo anche i sindaci delle liste civiche: "Non dobbiamo commettere l’errore di farci passare per quelli che vogliono fare un nuovo correntone", è il ragionamento che viene fatto. "Anche perché — ribadisce per l’ennesima volta Bonaccini — io sin dalla sera delle primarie ho detto che mai e poi mai avrei dato vita a una mia corrente".

 

 

 

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