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Vannacci, assalto alla Meloni: "Perché lo ha scritto ora", il delirio dell'opposizione

 Giorgia Meloni

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Pur di andare contro il governo di centrodestra si riesce ad utilizzare persino il generale Roberto Vannacci. Quest’ultimo è diventato il protagonista di una grossa polemica per un libro autoprodotto pieno di volgarità e violenza verbale, soprattutto nei confronti degli omosessuali e degli immigrati. Il pensiero del generale è del tutto personale e non ha nulla a che vedere con la politica, men che meno con l’esecutivo di Giorgia Meloni

 

 

Eppure Daniela Ruffino, deputata di Azione, è riuscita a fare polemica contro il governo. “Il ministro Crosetto - ha esordito - ha fatto il proprio dovere d’ufficio attivando le procedure previste in casi come quello del generale Vannacci. Invece di polemizzare con l’ufficiale e i suoi attacchi triviali a omosessuali, ebrei, Lgbtq+, migranti, credo che sia tempo di chiederci: perché un generale dell’Esercito, non un pinco palla qualsiasi, ha avvertito la necessità di scrivere e dare alle stampe un libro così terrificante? E perché lo ha fatto in questo momento, e non uno o due anni fa?”. 

 

 

“Sbaglia chi pensa che le considerazioni di Vannacci siano un fulmine a ciel sereno - ha aggiunto la Ruffino - quante sono le parole di condanna ascoltate nella maggioranza? Ripeto, Crosetto ha parlato per dovere d’ufficio. Ma tutti gli altri? Il ministro Lollobrigida con la sua boutade sulla ’sostituzione etnica’ in cosa è diverso da Vannacci? Una parola autorevole dovrebbe essere pronunciata dalla presidente del Consiglio. Perché è su vicende come questa - ha chiosato - che si misura l’evoluzione politica e civile di una destra altrimenti condannata a stare al traino di Le Pen e di AfD e del loro alleato italiano, Salvini”. 

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