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Ustica, la rivelazione di Bobo Craxi: "Sì, mio padre avvisò Gheddafi, ma..."

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Giuliano Amato ha provocato un terremoto politico con alcune dichiarazioni rilasciate in un’intervista a La Repubblica. Parlando di Ustica, l’ex presidente del Consiglio ha sostenuto che il Dc9 dell’Itavia precipitato il 27 giugno 1980 fu abbattuto da un missile francese: “Era scattato un piano per colpire l’aereo sul quale volava Gheddafi, ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi. Adesso l’Eliseo può lavare l’onta che pesa su Parigi”. 

Bobo Craxi, figlio dell’ex leader del Psi, ha replicato tramite Twitter: “È già scritto anche sui libri di storia che mio padre avvertì Gheddafi che lo avrebbero bombardato. Ma nel 1986. A parte lo strafalcione storico, la tesi francese è sempre stata presente mai provata del tutto e mai smentita. Messa così tira in ballo mio padre facendo vistosa confusione di date. Nell'80 era letteralmente impossibile che fosse a conoscenza di operazioni alleate. A parte il rafforzamento di una delle tesi che erano già in campo, molto plausibile, ovvero che non si trattasse di bombe, non vedo altre grandi novità da questa intervista”. 

Intervenuto poi a RaiNews24, Bobo Craxi ha aggiunto che “Amato dice sostanzialmente che le inchieste sono arrivate a una conclusione, cioè che non fosse un ordigno, verosimilmente c'è stato un intervento esterno, e quindi i francesi hanno il dovere di confessare. Mi pare che questa sia la sua tesi. Siccome sono fatti risalenti a più o meno 40 anni fa non sarebbe sbagliato, come asserisce il presidente Amato, chiedere alla Francia di contribuire alla verità. Questo non fosse altro per la memoria delle vittime e anche per onestà, e per dare anche al nostro paese un'oncia di verità su quanto avvenne”. 

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