La scelta

Carlo Giovanardi, con chi si candida il fratello

All'interno di una famiglia non tutti la pensano allo stesso modo. Esattamente come nel film di Daniele Luchetti Mio fratello è figlio unico, dove i fratelli si dividevano fra post fascisti e brigate rosse. Si può avere un passato comune: la Democrazia cristiana in questo caso. Ma gli eventi traumatici della vita possono scombinare i piani. Fino a rendere due componenti di un nucleo familiare praticamente agli antipodi. Almeno politicamente.

Carlo e Daniele Giovanardi sono più che fratelli. Sono indistinguibili l’uno dall’altro perché sono gemelli: due gocce d'acqua insomma. Ma da quando è scoppiata l’epidemia di Covid le loro strade si sono divise. Il primo, ex parlamentare Udc, era favorevole ai vaccini. L'altro, medico e responsabile del pronto soccorso, ha imboccato la strada no vax, rimediando pure una sospensione dall’Ordine.

 

 

Carlo ha fondato un nuovo partito, "Popolo e Libertà", che si richiama esplicitamente una delle creature di Silvio Berlusconi (il Pdl). L'obiettivo è aggregare, in vista delle elezioni Europee, le tante e diverse anime del mondo moderato, cattolico e liberale. Daniele, invece, si è candidato sindaco a Monza con Democrazia sovrana popolare, creatura dell’ex di Rifondazione comunista Marco Rizzo. "Mio fratello l’ha sempre pensata come me. Poi, con il Covid, c’è stata una svolta imprevista" spiega Carlo al Corriere della Sera. "È come se in una famiglia cattolica all’improvviso uno fosse diventato musulmano".

E dalla grande battaglia contro i vaccini è sorto uno spirito contestatorio che si è spinto anche sui fronti della guerra in Ucraina. E se per il gemello l’esperienza in politica è recente, Carlo Giovanardi non ha aspirazioni da protagonista: "Non mi candiderò. Posso fare l’allenatore per dare una mano".