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Daniele Capezzone, Maurizio Landini? "Prima cala le braghe, poi frigna"

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Eccoci ad "Occhio al caffè", la rassegna stampa "scorrettissima" curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. A dominare, sui quotidiani, è lo scontro tra sindacati e Matteo Salvini, con la calata di braghe dei primi. Calata di braghe di cui, però, non tutti - eufemismo - hanno dato conto.

"Eravamo in pena, stavamo preoccupati, perché pur essendosi arroventata da giorni la polemica sullo sciopero, da sinistra ancora nessuno aveva dato dei fascisti a quelli del governo - premette Capezzone -. Ci ha pensato Francesco Boccia, che ha dato dello squadrista a Salvini, poi anche Bombardieri. Dunque scatto di reni di Boccia, che per gudagnarsi la medaglia d'oro ha parlato di tanfo di odio di ricino", sottolinea.

"Toni così elevati per celare la clamorosa sconfitta: Landini e Bombardieri hanno calato le braghe, accettando le quattro ore di sciopero per il settore dei trasporti. Una sconfitta nettissima per il sindacato", ricorda Capezzone. "Ma i sindacati godono di protezione mediatica: sul Corsera per leggere della vicenda devi arrivare a pagina 10. Altri proprio supportano: Adriano Sofri sul Foglio, Domani, Claudia Fusani sul Riformista, la Stampa. Repubblica! Intervistona a Landini in versione apparentemente combattiva, ma la battaglia l'ha persa". Il sindacalista frigna: "Attacco alla democrazia!".

"Gli altri temi della giornata: Giuseppe Conte ne ha combinata una grossa dicendo in aula che l'Italia non deve dare armi ad Israele. Peccato che l'Italia ha dato ad Israele nell'ultimo anno solo 9 milioni in armi, al Qatar molto di più: Conte lo sa o non lo sa?", prosegue Capezzone introducendo tutti gli altri temi affrontati in rassegna.

 

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