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Nardella, mancia pre-elettorale: scoppia il caso che imbarazza il Pd

Francesco Storace
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Non ci permetteremo mai di scrivere che Dario Nardella fa marchette elettorali al Comune di Firenze; non se lo merita. Anche perché, poverino, un giorno deve combattere contro gli ecologisti che gli sporcano le mura di casa; il giorno dopo gli tocca insorgere contro Salvini e i sovranisti europei. E gli vuoi togliere la soddisfazione di elargire quattrini ai dipendenti comunali? È un genio il primo cittadino di Firenze ed è giusto scriverlo senza starci troppo a pensare su. Certo, se Nardella fosse stato di destra il dubbio sulle regalie che stiamo per raccontarvi ci sarebbe venuto; ma trattandosi di un compagno della migliore specie è certo che le sue virtù non possono essere paragonate ai peggiori vizi altrui.

CUORE D’ORO

È un generoso e i soldi che trova in cassa – in questo caso grazie all’odiato governo di destra - li deve distribuire a chi lavora per il Comune, a chi merita e a chi no, perché il primo cittadino non fa discriminazioni sulla qualità del lavoro. È Pantalone che paga, mica lui. E chi sogna il sol dell’avvenire chiude tutti e due gli occhi, lo lascia fare, perché tanto a giugno Dario nostro gagliardo e tosto salperà verso Bruxelles e bisogna aiutarlo senza stare tanto a cincischiare sui quattrini pubblici. Ma il giornale della sua città, La Nazione, non ce l’ha fatta a tenersi la notizia in redazione e l’ha fatta uscire senza il minimo rispetto per il più bravo sindaco del globo terracqueo.

 

 

 

A quanto si è appreso anche da alcuni siti del capoluogo toscano – per carità non da La Repubblica che di questi torti non ne fa – Nardella «ha deciso di anticipare per i 4mila dipendenti comunali la cosiddetta indennità di vacanza contrattuale in un’unica soluzione (invece di suddividerla in 13 mensilità)». No, non è la tredicesima, ma si tratta un elemento aggiuntivo e provvisorio della retribuzione che indennizza il lavoratore nel periodo di vuoto contrattuale tra la scadenza del contratto di lavoro e il suo rinnovo. Viene calcolata in base al tasso di inflazione previsionale (non reale) ed erogata.

Detta in soldoni – mai come in questo caso l’espressione è opportuna - significa che i 4mila dipendenti comunali riceveranno un assegno «da un massimo di 1.175 euro a 654 euro» anticipato rispetto all’erogazione mensile in modo da essere incassato per intero a qualche mese dalle elezioni in cui correrà una componente della giunta in carica, la signora Funaro. Per lei niente primarie, ma elargizioni sicuramente casuali in una operazione che costerà ai cittadini di Firenze la bella cifra di più di un milione di euro in tutto. Sicuramente non parliamo di illeciti, mala coincidenza con la prossima scadenza elettorale fa scatenare i malpensanti esattamente come se Firenze fosse governata già dalla destra. Nono, al Municipio c’è Nardella con i suoi compagni e quindi non c’è motivo di dubitare per i magistrati, a partire dalla Corte dei Conti.

È tutto così affidato al caso, che lunedì 18 dicembre si terrà una grande festa a cui sindaco e assessora al personale, Federica Giuliani, hanno invitato i dipendenti. Alle 18 si troveranno (tutti?) al teatro del Maggio Musicale per lo scambio degli “auguri di Natale, allietati dalla musica dell’Accademia del Maggio”. Le spese non saranno a carico di Nardella e nemmeno vogliamo saperne di più... Al lettore basti sapere che c’è un Comune che in Italia dispensa non solo dolci ai suoi dipendenti. E c’è una lettera che il sindaco ha spedito ai lavoratori del Comune, approfittando del decreto anticipi varato dal governo Meloni. Lesto lesto, Nardella ha ordinato di erogare quella speciale indennità non in 13 mensilità ma tutta insieme.

 

 

 

IL PARTY

«L’amministrazione comunale, in attesa del rinnovo del contratto nazionale, ha deciso di anticipare ai dipendenti a tempo indeterminato, in un unico importo, la corresponsione dell’aumento minimo obbligatorio che sarebbe stato erogato mensilmente nella nuova annualità», si legge nella missiva partita dal Palazzo di Città. Alla bella notizia segue appunto l’invito alla festa. E in effetti è così che si fa: Nardella li vuole guardare tutti in faccia i dipendenti che dovranno manifestare gratitudine al loro sindaco. In fondo, l’indennità di vacanza contrattuale si trasforma in una specie di seconda tredicesima. E vuoi che non sappiano già come sdebitarsi con tanta munificenza? Hanno come sindaco una specie di Achille Lauro. Non il cantante. 

 

 

 

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